21/10/2008, 00.00
INDIA – PAKISTAN
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Kashmir, dopo 60 anni India e Pakistan riaprono la via del commercio

Ripristinato il collegamento che, attraversando il Kashmir, unisce le due superpotenze nucleari. La zona, teatro di un decennale conflitto, ha registrato schermaglie fra i due fronti anche nelle scorse settimane. La liberalizzazione degli scambi può garantire un volume d’affari di 6 miliardi di dollari.

New Delhi (AsiaNews/Agenzie) – Giornata storica per India e Pakistan che, a 60 anni dalla guerra del 1947-48, hanno deciso di comune accordo di riaprire la Linea di controllo e ripristinare la vecchia "via del commercio", nella zona di confine del Kashmir.

L’area, al centro di un conflitto decennale fra i due Paesi, è rimasta chiusa per 58 anni e solo nel 2005 si è cominciato a parlare di una parziale apertura in cinque diversi punti, in seguito ai primi accordi di pace sottoscritti l’anno precedente. La strada, lunga oltre 170 chilometri, collega Sringar nel Kashmir indiano a Muzaffarabad, sulla sponda pakistana; i due fronti sono uniti dal cosiddetto “Ponte della pace”, Aman Setu nella locale lingua kashmiri. 

Pur fra ingenti misure di sicurezza, questa mattina una lunga fila di camion carichi di frutta fresca e secca e miele, ha lasciato Salamabad, nel Kashmir indiano, in direzione della frontiera con il Pakistan, salutato dalla folla e dalle autorità locali. Dal fronte opposto, nella tarda serata di oggi, dovrebbero giungere mezzi contenenti riso e sale.

La riapertura della via del commercio è parte integrante degli accordi di pace del 2004 fra Pakistan e India, che rivendicano entrambi il controllo del Kashmir; essa costituisce un ulteriore passo in avanti per la normalizzazione dei rapporti fra i Paesi sebbene, nelle ultime settimane, si siano avute schermaglie fra i rispettivi eserciti lungo il confine. Lungo la linea di controllo sono già stati attivati dei collegamenti ferroviari e delle tratte percorse da autobus di linea; la riapertura al commercio privato potrebbe garantire un traino per l’economia, con un giro di affari ipotizzato dagli analisti che potrebbe sfiorare persino quota 6 miliardi di dollari in caso di completa liberalizzazione. Lo scambio di prodotti odierno, infatti, è visto solo come il primo passo di un lungo processo che porterà al rafforzamento dei commerci bilaterali

Questa mattina i camion in partenza per il Pakistan erano decorati con bandiere e scritte che inneggiavano a una “Lunga vita per il commercio tra i due fronti” e l’auspicio è che una volta per tutte i rapporti fra le due potenze nucleari dell’Asia del sud possano diventare “più amichevoli”. Per l’India, inoltre, l’apertura della frontiera costituirebbe una via di accesso immediata non solo al mercato pakistano, ma anche al bacino dell’Asia centrale e dei Paesi del Golfo.  

 

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