14/06/2011, 00.00
INDIA
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Karnataka: tre cristiani arrestati con false accuse di conversioni forzate

di Nirmala Carvalho
Gli uomini stavano donando vestiti, cibo e rifugio a 70 lebbrosi. Venti attivisti indù hanno fatto irruzione e chiamato la polizia, che ha portato via gli uomini senza ascoltare né loro, né i malati. Sajan K George (Global Council of Indian Christians): “Ennesima macchia nella storia indiana, lo Stato garantisca la sicurezza alla minoranza cristiana”.
Bangalore (AsiaNews) – La polizia di Hennur ha arrestato tre uomini con la falsa accusa di conversioni forzate in Karnataka, denunciata da 20 attivisti indù. Secondo la polizia, gli uomini avrebbero portato circa 70 lebbrosi di Dharmapuri (Tamil Nadu) a Bangalore. Il vicecommissario N Narasimhaiah ha dichiarato: “I tre cristiani hanno offerto ai malati cibo, vestiti, un rifugio, prima di insegnare loro alcune preghiere e altri riti religiosi cristiani”. Per Sajan K George, presidente del Global Council of Indian Christians (Gcic), è “l’ennesima macchia nella storia dell’India secolare”. Il Gcic ha presentato una petizione alla National Human Rights Commission (Nhrc) e al dipartimento per l’Assistenza sociale, per chiedere la scarcerazione dei tre uomini.

“Lo Stato deve garantire la sicurezza della minoranza cristiana, vulnerabile per le intimidazioni continue e le violenze ingiustificate, in nome della religione, dei gruppi di estrema destra”, afferma Sajan George. La comunità cristiana in Karnataka è sempre più nel mirino dei radicali indù dal maggio 2008, quando il Bjp (Bharatiya Janatha Party, partito ultranazionalista indù) è salito al potere. Mentre i cristiani vengono presi in custodia in maniera sistematica, interrogati e accusati di vari crimini dai radicali indù, i loro aggressori circolano a piede libero. “La giustizia non persegue mai chi commette un crimine – ribadisce il presidente del Gcic – solo i cristiani innocenti subiscono umiliazioni e arresti”.

Come ogni anno, Henry Baptist Reuben, cattolico, aveva organizzato una giornata di assistenza ai lebbrosi nella sua casa, in cui distribuisce vestiti, cibo e altre suppellettili. Nel primo pomeriggio, un locale indù ha fatto irruzione con altri 20 attivisti nell’abitazione, accusando Reuben e la sua famiglia di conversioni forzate. Impedendo al cattolico di spiegare la situazione, gli indù hanno chiamato la stazione di polizia di Hennur. L’ispettore Hanumantharayappa è arrivato subito, portando via Reuben e due lebbrosi in base alla sezione 295-A del codice penale, per “ferimento di sentimenti religiosi”.

Sajan K George critica l’operato delle forze dell’ordine: “La polizia ha ignorato persino le grida dei malati lì presenti, che hanno cercato di spiegare in tutti i modi che si trattava di un’attività regolare e annuale nella quale loro ricevevano aiuti, e non c’era alcun tentativo di costringerli a convertirsi”.
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