Karnataka: per la prima volta il governo stanzia fondi per i cristiani
Mons. Moras, che è anche presidente della Conferenza episcopale del Karnataka, spiega: “Lo Stato non ha mai preso alcun provvedimento contro i responsabili degli attacchi alle chiese nel 2008-2009. I colpevoli devono essere identificati, affinché si proceda secondo la legge del Paese. Il governo deve portare alla luce la verità sulle violenze: è questo ciò che vuole la comunità cristiana”.
Nella somma stanziata dal governo, l’arcivescovo legge più un tentativo di accontentare i cristiani che di aiutarli: “Per molti anni abbiamo chiesto allo Stato di stabilire un fondo per la minoranza cristiana, ma siamo stati ignorati. Adesso, ha stanziato 50 crore di rupie: il governo non può far credere di essere dalla parte dei cristiani solo dando dei soldi”.
Del fondo stabilito, 35 crore di rupie (circa 5,4 milioni di euro) saranno investite in borse di studio per l’istruzione, schemi di microcredito e costruzione di sale per la comunità. Altre 15 crore di rupie (circa 2,3 milioni di euro) sono per la ricostruzione di almeno mille chiese.
“Nonostante il primo annuncio sui fondi sia di due mesi fa, ancora non sono stati preparati una commissione, né dei moduli per l’applicazione, tantomeno una regolamentazione precisa”, sottolinea l’arcivescovo.
Un’indagine indipendente sugli attacchi del 2008 condotta da MF Saldanha, ex giudice della Corte suprema, ha accusato lo chief minister e l’home minister di aver assecondato le atrocità contro la comunità cristiana. L’inchiesta è partita all’inizio di quest’anno, dopo che una commissione nominata dal governo ha assolto il Sangh Parivar e il Bjp da ogni accusa.
05/06/2018 09:00