Karnataka: due nuovi attacchi contro pastori pentecostali per conversioni forzate
di Nirmala Carvalho
Gli incidenti sono accaduti nei distretti di Belgaum e Hassam. Sajan George, presidente del Global Council of Indian Christians (Gcic): “Non casi sporadici, ma la prova del clima anticristiano che regna in Karnataka”. Nel settembre 2008 gli attacchi di nazionalisti indù contro le chiese dello Stato.
Bangalore (AsiaNews) – “La Costituzione indiana ci garantisce libertà di culto, eppure gli Stati del Karnataka, dell’Orissa, del Madhya Pradesh hanno il triste primato di attaccare i cristiani per la loro fede. È dovere del governo salvaguardare i diritti costituzionali di tutti i cittadini, comprese le minoranze”. Così Sajan K George, presidente del Global Council of Indian Christians (Gcic), denuncia due diversi incidenti contro pastori pentecostali del Karnataka, avvenuti ieri a tre anni da una serie di attacchi alle chiese del Karnataka ad opera di estremisti indù.
Nel distretto di Hassam, circa 20 attivisti del Sangh Parivar (movimento nazionalista indù) hanno circondato la casa in cui il pastore Daniel Raghu conduceva un servizio di preghiera e l’hanno accusato di praticare conversioni forzate. Gli attivisti hanno poi chiamato la polizia della stazione di Sakleshpur, che ha interrogato e poi arrestato il pastore ai sensi della sezione 153 A del Codice Penale (promozione dell’inimicizia tra gruppi diversi per motivi di religione, razza, nascita, residenza, lingua).
Lo stesso giorno, nel distretto di Belgaum circa 40 estremisti del Sangh Parivar hanno interrotto un battesimo pentecostale e insultato il pastore Santhosh Naganoor, accusandolo di praticare conversioni forzate.
Incidenti simili “non sono casi sporadici – lamenta Sajan K George –, ma la prova del clima anticristiano del Karnataka”. Tuttavia, il problema più grave “è che questi gruppi nazionalisti indù sono incoraggiati dai risultati della commissione Somashekar – spiega il presidente del Gcic –, che ha scagionato il Bjp (Bharatiya Janata Party, partito ultranazionalista indù, ndr) e il Sangh Parivar”.
Pubblicato lo scorso febbraio, il rapporto della commissione Somashekar ha scagionato il Bajrang Dal (ala militante giovanile del Sangh Parivar) e il suo coordinatore Mahendra Kumar da ogni responsabilità negli attacchi alle chiese del Karnataka, nel 2008. Dal settembre all’ottobre di quell’anno, nazionalisti indù hanno perpetrato attacchi continui e sistematici contro chiese e luoghi di culto cristiani. Tra i distretti più colpiti, quelli di Bangalore, Mangalore, Dakshina Kannada, Udupi e Kolar.
Nel distretto di Hassam, circa 20 attivisti del Sangh Parivar (movimento nazionalista indù) hanno circondato la casa in cui il pastore Daniel Raghu conduceva un servizio di preghiera e l’hanno accusato di praticare conversioni forzate. Gli attivisti hanno poi chiamato la polizia della stazione di Sakleshpur, che ha interrogato e poi arrestato il pastore ai sensi della sezione 153 A del Codice Penale (promozione dell’inimicizia tra gruppi diversi per motivi di religione, razza, nascita, residenza, lingua).
Lo stesso giorno, nel distretto di Belgaum circa 40 estremisti del Sangh Parivar hanno interrotto un battesimo pentecostale e insultato il pastore Santhosh Naganoor, accusandolo di praticare conversioni forzate.
Incidenti simili “non sono casi sporadici – lamenta Sajan K George –, ma la prova del clima anticristiano del Karnataka”. Tuttavia, il problema più grave “è che questi gruppi nazionalisti indù sono incoraggiati dai risultati della commissione Somashekar – spiega il presidente del Gcic –, che ha scagionato il Bjp (Bharatiya Janata Party, partito ultranazionalista indù, ndr) e il Sangh Parivar”.
Pubblicato lo scorso febbraio, il rapporto della commissione Somashekar ha scagionato il Bajrang Dal (ala militante giovanile del Sangh Parivar) e il suo coordinatore Mahendra Kumar da ogni responsabilità negli attacchi alle chiese del Karnataka, nel 2008. Dal settembre all’ottobre di quell’anno, nazionalisti indù hanno perpetrato attacchi continui e sistematici contro chiese e luoghi di culto cristiani. Tra i distretti più colpiti, quelli di Bangalore, Mangalore, Dakshina Kannada, Udupi e Kolar.
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