Karnataka, pastore pentecostale picchiato e arrestato per "proselitismo"
New Delhi (AsiaNews) - Nuovo attacco contro una chiesa cristiana nel Karnataka, il settimo dall'inizio dell'anno. Ieri ad Ankola, nel distretto di North Kanara, circa 30 estremisti indù hanno interrotto la celebrazione della New Life Church, una comunità pentecostale protestante e hanno cominciato a insultare contro i fedeli. Preso poi il pastore, il rev. K Manohar, lo hanno accusato di proselitismo e conversioni forzate di indù al cristianesimo. Dopo averlo picchiato, lo hanno trascinato insieme alla moglie alla stazione di polizia di Ankola.
Grazie all'intervento del Global Council of Indian Christians (Gcic), la donna è stata rilasciata verso le 20, ma il pastore è stato imprigionato con l'accusa di "aver offeso i sentimenti religiosi".
Il presidente del Gcic, Sajan K George, parlando con AsiaNews, sottolinea l'alleanza che vi è fra polizia e membri dell'Hindutva (i radicali indù): "La polizia del Karnataka è molto veloce nell'arrestate e accusare cristiani innocenti solo sulla base di accuse inventate dagli estremisti del Sangh Parivar [un ombrello di organizzazioni estremiste indù - ndr]. La collusione fra la polizia, gli estremisti e i loro capi politici crea un clima di paura e di insicurezza nelle comunità cristiane".
Dal 2008 il Karnataka è governato dal Bjp (Barathiya Janata Party), che sostiene il nazionalismo indù dei gruppi estremisti. Nel 2011 vi sono stati 49 attacchi contro fedeli e comunità cristiane nello Stato.
"In Karnataka i cristiani - sottolinea Sajan K George - non hanno il diritto nemmeno di pregare nelle loro case. Questa è la seconda volta che il pastore Manohar viene attaccato e nessuna azione è stata presa contro i radicali che trasgrediscono la legge, violano la privacy delle case della gente e assaltano persone innocenti".
"Dal 2008 - conclude il presidente del Gcic - da quando il Bjp è andato al potere, la libertà religiosa e la sicurezza della minoranza cristiana è minacciata di continuo".