Karnataka, assaliti un sacerdote e quattro cristiani
Un gruppo di nazionalisti indù ha colpito senza motivo il gruppo di cristiani, che aspettava di poter effettuare un controllo medico in ospedale. Dopo la violenza, i fondamentalisti li hanno persino trascinati dalla polizia, che li voleva arrestare. Al momento sono tutti ricoverati in stato di shock.
Bangalore (AsiaNews/Cbci) – Un gruppo di fanatici indù ha attaccato ieri un sacerdote carmelitano ed altri quattro cristiani che erano insieme a lui, accusandoli di voler convertire al cristianesimo la popolazione dello Stato meridionale del Karnataka . Al momento, i cinque sono ricoverati in ospedale in stato di shock: i medici hanno riscontrato contusioni varie, guaribili in circa sette giorni.
L’attacco è avvenuto nella sala d’aspetto del Surgeon Hospital di Kundapura, dove p. Sylvester Pereira (nella foto) si era recato per un controllo insieme a fr. Joyson Saldanha, fr. John Pradeep ed il cuoco della comunità carmelitana, Mukunk Bhandary. I quattro erano accompagnati da un vicino, Valerian D’Silva.
Mentre erano in attesa del medico, i cinque sono stati offesi da quattro nazionalisti indù, che li hanno accusati di convertire la popolazione locale al cristianesimo tramite mezzi illegali. Subito dopo aver lanciato le loro accuse, gli assalitori hanno preso p. Pereira per il collo e lo hanno buttato giù da una rampa di scale. Infine, gli sono saltati addosso e lo hanno preso a calci.
Gli altri cristiani sono intervenuti per fermare la violenza, ma sono stati picchiati in maniera selvaggia: D’Silva ha perso diversi denti. Finito lo scontro, i nazionalisti hanno portato con la forza il gruppo nella stazione di polizia locale, dove hanno dichiarato di averli colti in flagrante mentre convertivano al cristianesimo i pazienti dell’ospedale.
In un primo momento, la polizia ha creduto a questa versione ed ha impedito ai cinque cristiani di ricevere cure mediche o di sporgere denuncia contro gli assalitori. Solo dopo l’arrivo del parroco, p. Anthony Lobo, e di un ispettore di polizia hanno ascoltato la versione degli assaliti. I nazionalisti indù, messi alle strette, hanno confessato la violenza ma si sono difesi dicendo di aver frainteso l’identità del sacerdote. Al momento, sono stati denunciati ma a piede libero.
Lo Stato meridionale del Karnataka ha una forte presenza cristiana fra la popolazione. Proprio qui è stata inaugurata lo scorso anno la prima scuola cattolica di legge dell’Unione indiana, e sempre qui si è svolta, il 22 giugno scorso, la grande manifestazione contro le violenze anti-cristiane, in aumento in tutta l’India.
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