Jiangxi, abate buddista cacciato dal suo tempio per aver celebrato le vittime di Tiananmen
Secondo molte fonti, la cerimonia in onore dei morti del 1989 è stata usata come una scusa. L'abate, un ex dissidente di Xian, aveva infatti scalzato dalla guida del tempio il presidente dell'Associazione ufficiale dei buddisti locale, accusato dai monaci di corruzione.
Yichun (AsiaNews) Le autorità politiche e religiose della provincia orientale dello Jianxi hanno cacciato l'abate del tempio buddista Huacheng, nella città di Yichun, "colpevole" di aver celebrato una cerimonia in memoria delle vittime del massacro di Tiananmen. Prima di abbracciare il buddismo, l'abate era conosciuto con il nome di Xu Zhiqiang ed aveva guidato la Lega pro-democrazia di Xian durante le proteste del 1989. Come molti altri dissidenti, Xu aveva abbandonato la politica ed aveva consacrato la sua vita alla religione.
Secondo alcune fonti locali, riportate dal gruppo americano Human Rights in China, il 19 agosto scorso il segretario municipale di Yichun si è presentato insieme alla polizia alle porte del tempio Huacheng ed ha imposto all'abate la scelta fra le dimissioni volontarie e la cacciata per vie legali: il maestro Shengguan, nome adottato dall'ex dissidente subito dopo il suo ingresso nel tempio, si è detto "fermo nel proposito di rimanere al suo posto".
Il pomeriggio dello stesso giorno, due persone che si sono identificate come poliziotti pur senza presentare alcun documento hanno arrestato una giovane volontaria del tempio "colpevole di vendere libri buddisti senza autorizzazione".
La ragazza è stata rilasciata dopo nove ore di prigionia, durante le quali in isolamento e sotto tortura ha accusato l'abate di aver avuto rapporti sessuali con lei. Subito dopo il rilascio, la ragazza ha rigettato la deposizione, che è servita però come scusa alle autorità per cacciare il leader del tempio.
Secondo altre fonti della provincia, nella campagna di intimidazione contro il tempio sono coinvolte sei fra i più importanti funzionari di Yichun: il segretario del Partito comunista Song Chenguang; il sindaco Yang Xianping; il presidente della Conferenza consultiva del popolo Zhou Yafu; il direttore dell'Ufficio affari religiosi Yang Xu; il direttore del Dipartimento del fronte unito Xu Jianyuan ed il presidente dell'Associazione ufficiale dei buddisti Miao'an.
Il tempio Huacheng, prima dell'elezione del maestro Shengguan (avvenuto la scorso febbraio), era diretto dal presidente dell'Associazione ufficiale dei buddisti e dal vice segretario del Partito comunista locale, Liu Yinghai. I due sono stati accusati più volte dai monaci di corruzione, espropriazione di beni e continue interferenze nelle normali operazioni del tempio.
Con il pretesto di "migliorare l'economia del tempio", ad esempio, Liu ha venduto a degli investitori una parte considerevole del terreno agricolo di proprietà dei monaci: dei 4 milioni di yuan ricavati dalla vendita, uno è stato destinato al risarcimento dei contadini che vivevano e lavoravano sul terreno, mentre gli altri tre sono spariti.
I monaci hanno dunque eletto il nuovo abate, che ha riportato il tempio all'antica dignità annullando i contratti stipulati dai due funzionari ed inaugurando la procedura di leggere all'intera comunità il rendiconto economico mensile: in questo modo, si è attirato le ire dei funzionari che aveva appaltato grazie ad ingenti mazzette addirittura la costruzione di un nuovo tempio centrale.
Con la scusa della cerimonia in onore delle vittime del 4 giugno 1989 e grazie alla deposizione estorta con la tortura, i funzionari hanno fatto sparire il maestro Shengguan.
Xu Zhiqiang, nome laico dell'abate, viene notato dalle autorità comuniste nel 1988, quando insieme al giornalista dissidente Liu Binyian pubblica una serie di articoli di denuncia contro il regime. L'anno dopo, organizza marce di protesta anti-corruzione per le strade di Xian, dove fonda e guida la Lega per lo sviluppo della Democrazia: in giugno si sposta a Pechino, per commemorare le vittime dell'azione militare guidata dai carri armati di Li Peng in piazza Tiananmen ed il 17 novembre viene arrestato ed imprigionato nella prigione provinciale dello Shaanxi.
Viene rilasciato il primo settembre del 1990 e continua a lavorare per la promozione di riforme democratiche nel Paese fino al 2002 quando, nauseato dalla politica, entra nel tempio buddista di Wuzu dove a dicembre diviene monaco.
Nel settembre del 2004 partecipa ad una manifestazione pubblica per la liberazione di un aderente al movimento spirituale Falun Gong, ed accusa l'allora presidente cinese Jiang Zemin di "atti inumani contro il suo popolo, cui viene strappata via la libertà religiosa".
Nell'agosto del 2005, il maestro Shengguan insegna Storia del buddismo mondiale all'Istituto dello Jiangxi, e l'anno dopo viene chiamato dai monaci del tempio Huacheng per guidare la loro comunità. Al momento, non si sa dove sia.
30/10/2006
03/09/2020 11:49