25/07/2014, 00.00
INDIA
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Jharkhand, viaggio tra i bambini menomati dalla contaminazione da uranio

Da anni gruppi ambientalisti denunciano le condizioni in cui vivono gli abitanti dei villaggi intorno a Jaduguda, dove c'è la prima miniera d'uranio dell'India. La maggior parte dei piccoli soffre di deformità fisiche gravi, che spesso conducono alla morte. Per gli attivisti è colpa dei rifiuti tossici prodotti dall'impianto. Per il presidente della compagnia che gestisce la miniera, i bambini "sono stati portati qui apposta".

New Delhi (AsiaNews/Agenzie) - Distorsioni dell'apparato scheletrico, cranio parzialmente formato, testa gonfia, occhi o orecchie mancanti, malattie del sangue, dita fuse tra loro, danni al cervello. La maggior parte dei bambini dei villaggi intorno a Jaduguda, città dello Stato indiano orientale del Jharkhand, soffre di simili deformità fisiche. Da anni gli ambientalisti riconducono queste condizioni ai rifiuti tossici prodotti dalla miniera d'uranio che si trova nel villaggio. Eppure Diwakar Acharya, presidente della Uranium Corp. Of India Ltd. - compagnia pubblica che gestisce il giacimento - nega una responsabilità da parte dell'impianto. "Non mi stupirei - ha spiegato - se molti di questi ragazzini fossero stati portati qui apposta, da qualche altra parte".

Scoperto nel 1951, il giacimento di Jaduguda è diventato la prima miniera d'uranio dell'India. Le attività di estrazione sono iniziate nel 1967. Lo scorso febbraio la diffusione di alcune fotografie, raffiguranti bambini con gravi deformità, ha spinto l'Alta corte del Jharkhand a interrogare l'Uranium Corp. e altre agenzie governative.

"I problemi di salute legati all'estrazione di uranio - si legge nell'ordinanza del tribunale - stanno colpendo la popolazione locale in modo spropositato dentro e intorno l'area operativa, con almeno 50mila persone a rischio. I bambini che vivono vicino alle miniere sono nati con teste gonfie, disordini del sangue e distorsioni dell'apparato scheletrico".

È il caso di Sanjay Gope, 10 anni. In un reportage del 9 luglio scorso Bloomberg ha mostrato le condizioni in cui vive questo bambino: dopo una serie di attacchi e crisi che nessuno ha saputo spiegare, braccia e gambe si sono deformate, rendendolo incapace di camminare. Senza l'aiuto di nessuno, spiega il nonno, "riesce solo a strisciare per terra, come un serpente". Una delle sue sorelle più grandi, Sunita, è morta due anni fa a 13 anni. Come il fratellino, i suoi arti sono cresciuti deformati al punto da non potere nutrirsi né lavarsi da sola.

Dall'altra parte della strada che conduce alla casa di Sanjay, Rakesh Gope - stessa tribù ma nessun legame di parentela - siede su un pavimento sporco, muovendo le mani con spasmi continui. Anche lui ha 10 anni e come il suo coetaneo non è in grado di camminare da solo.

In risposta all'ordine dell'Alta corte, l'Uranium Corp. ha presentato un affidavit di 337 pagine, in cui contesta le accuse di responsabilità. Il documento include un'indagine della Jharkhand State Pollution Board (Jspb), condotta dal 2010 al 2012 in 16 villaggi e comprendente 4.557 esami di bambini e adulti che non riportavano malformazioni congenite.

Commentando i risultati dell'indagine Mahendra Mahto, segretario della Jspb, ha scritto: "Gli abitanti soffrono di problemi di salute convenzionali, che possono essere riscontrati in qualunque villaggio con simili condizioni socioeconomiche". Tuttavia la ricerca non è stata firmata da Mahto, ma dal dott. U.K. Majhee: un funzionario dello staff medico della Uranium Corp. Majhee non ha mai voluto rilasciare dichiarazioni a riguardo. Contattato da Bloomberg, Mahto ha dichiarato di non poter rispondere a domande sulla ricerca, perché non aveva "sottomano" lo studio.

Sembra difficile trovare risposte alle condizioni in cui vivono tante famiglie a Jadugoda e nei dintorni. Quello che sembra essere certo è che parte dell'acqua di tre bacini di decantazione della Uranium Corp, contenenti rifiuti dell'uranio, sfocia nel fiume Gara. Il corso scorre vicino Jadugoda e diversi altri villaggi ed è utilizzato ogni giorno dalla popolazione per pescare e fare il bagno.

Alcuni campioni d'acqua raccolti nel 2008 dalla Jharkhandi Organization Against Radiation e analizzati dal Centre for Science and Environment, hanno rivelato la presenza di metalli pesanti. In particolare i campioni - provenienti da pozzi di acqua potabile - contenevano livelli di mercurio al 200% sopra la media permessa, e di piombo superiore al 600%. Il piombo è un sottoprodotto dell'estrazione di uranio, il mercurio no. In ogni caso, il governo centrale non ha avviato alcuna inchiesta per chiarire la presenza di questi elementi. 

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