01/06/2006, 00.00
INDONESIA
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Java: la devastazione di Klaten, dimenticata da soccorritori, media e governo

di Mathias Hariyadi

Un gesuita visita i tre distretti di Wedi, Gantiwarno e Bayat - reggenza di Klaten - e racconta il dolore dei sopravvissuti al terremoto, abbandonati a se stessi. Qui i danni sono maggiori che a Bantul e Yogyakarta, ma mancano aiuti e solidarietà perfino dai connazionali. Supera i 6200 morti il bilancio provvisorio delle vittime.

Wedi (AsiaNews) – Wedi, Gantiwarno e Bayat sono "totalmente dimenticate" dalle squadre di soccorso, dalla solidarietà dei connazionali e dai mezzi di informazione. Eppure, in questi  tre sottodistretti della reggenza di Klaten, sono 2mila le persone mortenel terremoto dello scorso 27 maggio sull'isola indonesiana di Java, eppure finora sono arrivati solo pochi operatori dei soccorsi e i sopravvissuti lamentano l'indifferenza dei loro connazionali. La denuncia è di p. Drajad Soesilo, gesuita della parrocchia S. Ignazio a Danan (Java centrale), che si è recato in questi luoghi come coordinatore di una squadra volontari del Compassion Group.

"I tre sottodistretti - spiega - sono tra le zone più devastate dal sisma; per cinque giorni l'unico cibo a disposizione di questa gente sono stati 2 kg di riso a famiglia e quattro porzioni di spaghetti. Di aiuti dal governo nemmeno l'ombra: la popolazione di qui è stata totalmente dimenticata perfino dai connazionali". Il sacerdote racconta che all'arrivo del suo gruppo di volontari, gli sfollati hanno mostrato un grande calore e una grande riconoscenza, "nonostante finora siamo riusciti a portare solo poche cose: biscotti, spaghetti liofilizzati e un po' di riso".

Il Comapssion Group ha donato anche alcune tende, utensili da cucina e lampade ad olio ai sopravvissuti, "che continuano a dormire in cimiteri, campi di riso, pollai e stalle per mucche".

Secondo p. Soesilo, "anche i mezzi di informazione non danno la dovuta attenzione al dramma di questi tre distretti, concentrandosi invece solo sull'antica città reale di Yogyakarta e la reggenza di Bantul". "Spesso - aggiunge il sacerdote - sento parlare del 'disastro di Yogyakarta' piuttosto che del 'disastro di Yogyakarta - Klaten".

Della stessa opinione Murdoko, membro dell'amministrazione provinciale di Java centrale, che ha visitato Klaten e Bantul dopo il sisma. "Non è giusto - dice - dimenticare gli sfollati e le vittime gravemente ferite di Klaten; qui la devastazione è enorme, più che a Yogyakarta". Le vittime a Klaten hanno raggiunto i 2mila morti - riferisce - e più di 9mila case ed edifici sono crollati".

Senza contare le ripercussioni della tragedia sull'economia locale. In queste condizioni la popolazione, fatta per lo più di lavoratori a basso salario e contadini senza terre, sarà prostrata. Il famoso mercato tradizionale di Pasar Wedi Tugu, 3mila metri quadri al centro di Wedi, è stato gravemente danneggiato. Per 80 anni ha giocato un ruolo vitale a Wedi, Gantiwarno e Bayat: Pasar Wedi Tugu ha rappresentato "la seconda casa" per più di 300 venditori e compratori dai tre distretti colpiti dal sisma. Dal punto di vista economico i mercati tradizionali a Java centrale sono una risorsa più importante dei moderni centri commerciali. Il terremoto ha gravemente danneggiato 30 di questi mercati tradizionali, tra Yogyakarta e Klaten.

Altro danno che preoccupa è quello recato agli edifici scolastici: i tre distretti hanno perso 248 scuole e nessuno ha idea di quando i bambini possano ricominciare a studiare.

L'ultimo bilancio provvisorio delle vittime del sisma, reso noto oggi dal ministero indonesiano degli Affari sociali, parla di 6234 morti e più di 130 mila sfollati.

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