Jakarta: presidente, governo e musulmani moderati nel mirino dei fondamentalisti
Jakarta (AsiaNews) – Il presidente Yudhoyono, il vicepresidente Jusuf Kalla, esponenti governativi di primo piano e un leader musulmano nel mirino dei fondamentalisti islamici, in procinto di scagliare attacchi contro i vertici politico-religiosi dell’Indonesia e trascinare il Paese nel caos.
L’allarme è stato lanciato – in forma anonima – da alcuni esponenti di primo della sicurezza; la minaccia è contenuta in alcuni siti-web nei quali si spiega che i leader governativi sono responsabili della condanna a morte di Amrozi, Imam Samudra e Ali Gufrom, meglio conosciuto come Mukhlas, autori della strage di Bali del 2002 e la cui esecuzione dovrebbe avvenire nei prossimi giorni.
La pena capitale comminata ai tre terroristi ha acuito la tensione nel Paese, dove da settimane sono predisposte ingenti misure di sicurezza; obiettivi sensibili non sono più solo l’ambasciata americana e altri edifici o centri filo-occidentali, ma le stesse riserve di carburante, le raffinerie e figure di spicco del panorama nazionale.
Una riunione d’emergenza del comitato di sicurezza ha predisposto i primi provvedimenti per rispondere al possibile attacco. Sulla vicenda è sceso anche il massimo riserbo: “Non possiamo fornire alcun dettaglio in merito alla faccenda”, avrebbe dichiarato il capo dell’intelligence indonesiana, il generale Syamsir Siregar al termine della riunione di gabinetto.
Le minacce sono apparse sul sito web www.foznawarabbilkakbah.com: gli interventi sono in forma anonima, ma il messaggio che traspare è chiaro e ribadito in tre lingue diverse: indonesiano, arabo e inglese. “Sparare al trio di combattenti islamici, provocherà la reazione di tutti gli altri combattenti” del Paese, si legge sul sito. Di seguito avvertimenti al presidente Youdhoyono, al vicepresidente Kalla, al Ministro indonesiano per i diritti umani Andi Mattalatta SH e a Kiai Hajj Hasyim Muzadi, presidente della più grande organizzazione musulmana del Paese, il Nahdlatul Ulama (Nu).
Nel comunicato si legge inoltre che potrà essere colpito chiunque avrà una “partecipazione attiva nella condanna a morte dei tre combattenti” ed è firmato dal trio. Due giorni fa Imam Samudra - anch'egli condannato a 8 anni di prigione per aver collaborato al massacro di Bali - aveva lanciato una personale “minaccia”, scrivendo di proprio pugno un messaggio in cui si afferma che “non c’è libertà per il sangue musulmano, versato a colpi di pistola”. Il Ministro indonesiano della difesa ha invitato il popolo a non farsi influenzare da questa campagna del terrore promossa dai fondamentalisti.
25/03/2016 09:46
03/02/2023 12:48