Jakarta blocca le adozioni per gli orfani dello tsunami
Nel paese è circolata una catena di SMS in cui si invitava la popolazione ad "adottare gli orfani"; intanto le stime del disastro salgono a 95 mila vittime.
Jakarta (AsiaNews) Il presidente indonesiano Susilo Bambang Yudhoyono nega con forza ogni "autorizzazione governativa" all'adozione di orfani di Aceh, rispondendo alla notizia circolata ieri di un possibile "commercio di vite umane" in atto nel paese. Per far fronte all'emergenza Susilo ha convocato oggi una riunione d'emergenza nella sua residenza privata a Jakarta, con alcuni ministri del governo e i responsabili della sicurezza. Egli sottolinea che "è proibito adottare bambini o neonati, per prevenire possibili traffici di vite umane". Negli ultimi giorni, in seguito alla denuncia dei rappresentanti del Partito islamico di Giustizia e Prosperità (PKS), sono circolate notizie di "compravendite" di bambini nel campo di riabilitazione di Medan. La questione ha avuto una rilevanza a livello nazionale e internazionale, e ha reso necessario l'intervento del Ministro per gli Affari Sociali Bachtiar Chamsyah, che ha "ordinato alla polizia di reprimere qualsiasi adozione illegale da parte di sconosciuti".
Per mettere fine ai "possibili commerci" il presidente indonesiano Susilo ha ribadito che "non è stato fatto alcun passo per consentire l'adozione degli orfani" e se ciò è avvenuto "è illegale e sbagliato". Susilo conferma che "è responsabilità del governo" prendersi cura dei bambini e lo stesso vale anche "per le persone più grandi". Nei giorni scorsi nel paese era iniziata una catena di SMS in cui si paventava la possibilità "di adottare un bambino di Aceh".
Oggi il governo dovrebbe discutere della politica da adottare per gli "orfani dello tsunami". Il presidente ha ordinato al Capo della polizia, generale Dai Bachtiar, di fare il possibile per scongiurare "qualsiasi tipo di adozione illegale da parte di sconosciuti". In precedenza Bachtiar Chamsyah, ministro per gli Affari Sociali, ha emesso un comunicato in cui affermava che "solo i cittadini di Aceh possono adottare gli orfani", seguendo le indicazioni ricevute dall'Aceh Agreement Association (un organismo di supervisione e controllo), sebbene poche persone conoscessero questa associazione e alcuni giornalisti locali solo ieri hanno saputo della sua esistenza.
Nel paese la cifra delle vittime ha toccato quota 95 mila, ma in alcune zone disastrate dal passaggio del tsunami la vita torna con lentezza alla normalità. Uno dei punti più colpiti è Banda Aceh: la tv di stato mostra l'andirivieni di diversi abitanti della zona, mentre le banche pubbliche e private hanno riaperto i battenti; il Lambaro Market, un mercato tradizionale della città, è gremito di persone e sono sparite le code alle stazioni di carburante. Il trasporto pubblico ha ripreso a funzionare e carica i primi passeggeri.
I soccorritori continuano la loro opera instancabile per rimuovere i cadaveri: il ministro indonesiano del Welfare Alwi Shihab afferma che "nel Banda Aceh militari e squadre di polizia, in collaborazione con migliaia di volontari, hanno rimosso almeno 4 mila corpi privi di vita nella città, ritrovati "sotto cumuli di macerie" o "appesi agli alberi e sui tetti delle case".