Jakarta, sacerdoti e attivisti cristiani, primo bersaglio dei terroristi islamici
Jakarta (AsiaNews) – Nuova strategia per i terroristi islamici, con attentati diretti non più solo contro obiettivi collegati con gli Stati Uniti, ma anzitutto contro sacerdoti e attivisti cristiani e contro strutture importanti del Paese. E’ quanto emerge dalle più recenti indagini, mentre permane il rischio-attentati in attesa dell’esecuzione dei 3 responsabili della strage di Bali dell’ottobre 2002 (nella foto), fissata per l’inizio di novembre.
Lo ha rivelato oggi il portavoce della polizia, ispettore Abubakar Nataprawira, durante una conferenza stampa sui risultati delle indagini seguite all’arresto il 21 ottobre di militanti islamici a Kelapa Ganding (Jakarta settentrionale), tutti membri del nuovo gruppo Tauhid Wal Jihad. “Progettano – ha spiegato – attentati contro sacerdoti e attivisti cristiani per la pace, che sono coinvolti a promuovere la pace e le attività interconfessionali per denunciare gli attacchi terroristi”. Tra i loro obiettivi ci sono anche strutture importanti come il deposito di carburante della Pertamina a Plumpang, il maggiore di Jakarta settentrionale, contro il quale si ritiene fosse in preparazione un attentato. Il gruppo vuole anche attuare un massiccio reclutamento di elementi estremisti nei prossimi 6 mesi, come pure “l’importazione di armi dall’estero”.
Tra gli arrestati c’è anche Wahyu, latitante dal 2005 e primo ricercato dalla polizia, responsabile di vari attentati terroristi a Poso e ad Ambon, anche contro la polizia, nel 2005 durante la guerra settaria del 2005-06.
Ci si chiede se in questa strategia rientri anche la brutale aggressione contro padre Benny Susetyo, segretario della Commissione per il dialogo interreligioso della Conferenza episcopale indonesiana, che l’11 agosto ignoti hanno pestato con violenza nella zona sud di Jakarta.