01/09/2010, 00.00
INDONESIA
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Jakarta, il ministro per gli Affari religiosi: "Bandiamo gli ahmadi"

Il ministro Suryadharma Ali chiede di sciogliere e mettere fuori legge la setta musulmana, che non considera Maometto l’ultimo profeta. Le proteste della societ‡ civile, della Chiesa e delle Ong.

Jakarta (AsiaNews) – Non accenna a fermarsi la battaglia legale e governativa dell’Indonesia contro la setta ahmadi, considerata "eretica" nel mondo islamico: ieri il ministro per gli Affari religiosi di Jakarta Suryadharma Ali ha firmato infatti un decreto che di fatto bandisce i membri del gruppo, minoritari, ma presenti in quasi tutte le nazioni musulmane. Secondo il ministro, "gli ahmadi vanno banditi perché infrangono le nostre leggi, non riconoscono Maometto come ultimo Profeta e non tengono il Corano nella giusta considerazione".

Gli ahmadi sono musulmani che venerano come profeta, non solo Maometto, ma anche Mirza Ghulam Ahmad. Per questo sono considerati eretici e presi di mira dagli estremisti islamici. Secondo le statistiche, nel 2009 nella sola Indonesia sono avvenuti 33 attacchi contro gli ahmadi da parte di estremisti. Nei primi sei mesi del 2010 il numero delle violenze è sceso a quattro, mentre è aumentato considerevolmente in Pakistan.

Il documento che propone il bando èstato firmato anche dal Ministro dell’interno e dal Procuratore generale indonesiano. Presentato davanti a una seduta del Parlamento riunito, ha provocato reazioni sdegnate da parte delle organizzazioni non governative e da diversi settori della societ‡ civile locale. Durante il suo intervento, il ministro Ali ha dichiarato: "Gli ahmadi credono in cose contrarie all’essenza stessa dell’islam. Se credere in quelle cose è considerata libertà religiosa, allora per me questa libertà è eccessiva".

Secondo il padre gesuita Andang Listya Binawan, questo decreto non è utile né urgente: "Il governo confonde spesso due diritti, quello religioso e quello associativo. Se alla popolazione gli ahmadi non danno fastidio, come setta e come organizzazione, non c’è alcun bisogno di bandirli". Per il presidente dell’Indonesian Legal Aid, Nurcholis Hidayat, il ministro proponente è da censurare: "Dovrebbe essere un protettore delle religioni. Invece diventa un fomentatore di nuovi scontri interreligiosi".

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