Jakarta, capo della polizia propone di smantellare i gruppi estremisti islamici
Jakarta (AsiaNews) – Bambang Hendarso Danuri, capo della polizia indonesiana, ha dichiarato che i gruppi estremisti islamici dovrebbero essere smantellati. La condanna ai musulmani radicali è stata lanciata ieri, durante un incontro tra importanti figure istituzionali del Paese. A tema della riunione, come affrontare la crescente intolleranza contro le minoranze religiose. Tra i partecipanti, anche Djoko Suyanto, ministro per gli affari legali, politici e di sicurezza, Gamawan Fauzi, ministro degli interni, e Suryadharma Ali, ministro per gli affari religiosi.
Nei due mesi scorsi, l’intolleranza degli estremisti contro le minoranze religiose è cresciuta. Si sono verificati diversi attacchi contro i cristiani dell’Hkbp (chiesa protestante dei Batak) a Bekasi e quelli della Yasmin Church a Bogor. Membri dell’Fpi (Islamic Defender Front) hanno fatto chiudere i luoghi di culto dei cristiani e interrotto le loro funzioni religiose, che avvenivano all’aperto.
L’incontro di ieri è stato organizzato dal governo per fare fronte alle critiche della società civile nei confronti del presidente Susilo Bambang Yudhoyono e del suo esecutivo, accusati di non fare niente per migliorare la situazione.
“Punirò tutti quegli agenti - ha dichiarato il capo della polizia - che non faranno al meglio il loro dovere nell’affrontare quei casi in cui gli estremisti attaccano le persone in nome della religione”. Per Danuri, gli estremisti del Betawi Broterhood, dell’Fpi e del Betawi Youth Group sono colpevoli di oltre 107 atti di violenza tra il 2007 e il 2010.
“Ogni modo di sanzionarli o smantellarli - ha continuato - deve essere appoggiato”. La legge sulle Organizzazioni di massa del 1995, però, non prevede l’utilizzo di sanzioni ed è per questo che alcuni parlamentari hanno chiesto di abolirla o rivederla. Membri del Pdip (Indonesian Democratic Party of Struggle), partito nazionalista di opposizione, hanno anche chiesto che vengano aboliti quei decreti che obbligano a chiedere il permesso alle autorità civili per costruire una chiesa.
Suryadharma Ali ha però respinto la proposta che garantirebbe vera libertà religiosa, affermando che “senza decreti aumenterebbero gli attacchi [contro le minoranze]”.