Jakarta, alto il rischio di attentati nel mese di dicembre
Scoperto un piano del terrorista Azahari su Bali: voleva colpire con kamikaze nel giorno di commemorazione dei morti negli attentati del 2002. Ong locali indicano nel gruppo "Tim Bunga", l'organizzazione "mafiosa" che orchestra le violenze nelle Sulawesi centrali.
Jakarta (AsiaNews) - Rimane alta l'allerta in Indonesia per il rischio di attentati di militanti islamici nel mese di dicembre. Della minaccia, fattasi più concreta dopo la morte del terrorista malaysiano Azahari bin Husin, ha parlato ieri Syamsir Siregar dell'Agenzia d'intelligence nazionale (Bin); intanto le indagini seguite al suicidio del militante, lo scorso 8 novembre, continuano a scoprire l'esistenza di piani terroristici nel Paese.
Il quotidiano Australian riferisce che secondo fonti di intelligence Azahari aveva progettato attacchi kamikaze a Kuta per il 12 ottobre, durante le celebrazioni in ricordo delle vittime di Bali del 2002; a causa dell'alto livello di sicurezza, però, il piano è saltato e in sostituzione si è scelto di colpire - sempre a Bali - ma in anticipo il 1 ottobre: le tre esplosioni a Kuta e Jimbaran hanno ucciso 23 persone.
Ieri Siregar - un ex generale a capo della Bin - ha riferito durante un'udienza speciale in parlamento che le forze di sicurezza sono "preparate ad anticipare ogni eventuale attacco". "Come negli anni precedenti - ha aggiunto - i giorni a ridosso della fine dell'anno sono un periodo sensibile".
Oltre che da "informazioni attendibili" di intelligence, l'ipotesi di imminenti attentati è resa ancora più credibile dalla latitanza di Noordin Moh Top, che ha una vasta rete di seguaci nella regione. Top è ritenuto membro del gruppo terrorista Jemaah Islamiyah, legato ad Al-Qaeda, e con ogni probabilità dietro agli attentati di Bali quest'anno e nel 2002.
Nel tentativo di prevenire ogni attacco - continua Siregar - la Bin attiverà le sue forze nelle Filippine e in Thailandia, due Paesi che hanno una forte esperienza di conflitti fomentati dal fondamentalismo islamico. Intanto la polizia conferma di aver arrestato una serie di sospetti militanti legati al nome di Noordin Moh Top; dopo 2 settimane di ricerche è stato catturato Dwi Widiyarto, 31 anni, presunto terrorista che avrebbe nascosto Top.
Severe le misure di sicurezza anche a Poso (provincia di Sulawesi centrali) dove le ultime settimane hanno registrato un'escalation di violenze contro la popolazione locale, soprattutto cristiani. In risposta alle critiche di Ong e società civile sulla gestione dell'emergenza nelle Sulawesi centrali, Jakarta ha istituito una task force congiunta esercito-polizia-servizi segreti. L'unità sarà operativa a Poso per i prossimi 6 mesi. La polizia, inoltre, ha incaricato il generale Gories Mere, un cattolico, a studiare misure legali per mantenere ordine e pace a Poso.
Diverse Ong hanno indicato il Tim Bunga (letteralmente: "Il gruppo del fiore") come l'organizzazione mafiosa che sarebbe dietro i recenti omicidi nelle Sulawesi. La Commissione per le vittime della violenza (Kontras) ha emesso un comunicato all'inizio della settimana in cui evidenzia che gli assassini a Poso sono stati perpretati tutti da sicari ben addestrati che hanno usato diversi strumenti per uccidere: armi da fuoco, decapitazioni o bombe. (BR)