Jakarta, Susilo chiede ai musulmani "rifiutate la violenza"
L'appello è rivolto a tutti i fedeli dell'islam che vivono nel Paese. Il capo dell'anti-terrorismo avverte che la minaccia fondamentalista è presente e reale.
Jakarta (AsiaNews/Agenzie) Il presidente indonesiano ha chiesto oggi a tutti i musulmani che vivono nel Paese "di rispettare la legge e non usare intimidazione o violenza". L'appello giunge nel mezzo di un vortice di violenza perpetrata in nome della fede nella più popolosa nazione islamica.
L'Indonesia è stata colpita negli ultimi anni da una serie di sanguinosi attentati rivendicati dalla Jemaah Islamiyah, il braccio locale di al-Qaeda, che hanno colpito in prevalenza obiettivi "occidentali" come chiese ed ambasciate.
Il presidente Susilo Bambang Yudhoyono è stato criticato con durezza nel corso del tempo per non aver mai parlato con chiarezza contro le violenze, che stanno spazzando via la tradizione di tolleranza religiosa e moderazione dell'Indonesia.
L'appello si è reso ancora più necessario dopo le dichiarazioni di uno dei vertici dell'esercito nazionale, il gen. Ansyaad Mbai, che sempre oggi ha detto: "I responsabili degli ultimi attentati che hanno colpito la nazione rimangono una minaccia, nonostante l'arresto di oltre 300 affiliati avvenuto negli ultimi tempi".
Il militare, capo dei servizi anti-terrorismo, ha sottolineato nel corso di un incontro con i media ed il corpo diplomatico a Jakarta che "aver fermato anche alcuni vertici estremisti non significa che abbiamo sconfitto il terrorismo. La minaccia è reale e presente".
L'Indonesia ha oltre 220 milioni di abitanti: di questi, circa l'80 % è di fede musulmana, ma qui l'islam è meno radicale che in Medio Oriente. Gli Stati Uniti e diverse altre nazioni occidentali continuano a sostenere il governo locale, visto come una roccaforte di confine contro l'estremismo.