Istanbul, storica visita del vicepremier turco a Bartolomeo I
Istanbul (AsiaNews) – Una visita di grande importanza ha segnato ieri la conclusione delle festività natalizie al Patriarcato ecumenico ortodosso di Istanbul. Bartolomeo I ha ricevuto il vice primo ministro del governo turco Bulent Arinc , responsabile delle minoranze del governo dell’Akp, esponente dell’ala religiosa di questo partito. Dopo aver benedetto le acque del Corno d’Oro e aver lanciato una croce nel mar di Marmara, Bartolomeo I è stato a colloquio con l’esponente governativo turco.
La visita è la prima da 58 anni, quando il primo ministro Adnan Menderes si recò dal patriarca Atenagora. Purtroppo quella visita fu seguita da sanguinosi pogrom anticristiani nel 1955, di cui lo stesso Menderes fu corresponsabile. La visita di ieri assume un particolare significato perché avviene un mese dopo il riconoscimento giuridico del Patriarcato ecumenico da parte delle autorità turche con la restituzione dei titoli di proprietà sull’orfanotrofio di Buyukada. Nell’agosto 2009 il patriarca Bartolomeo si è recato in visita dal capo del governo, Erdogan, e dal ministro Arinc.
Durante l’incontro di ieri - a cui è stato invitato a partecipare anche il rappresentate delle minoranze presso la Direzione generale delle Fondazioni, Lakis Vingas - sono state prese in esame varie questioni. Fra queste l’istruzione per le minoranze e la proprietà delle fondazioni religiose, alla luce della nuova legge sulle fondazioni religiose, per la quale il partito dell’opposizione Chp ha fatto ricorso alla Corte costituzionale per ottenere il suo annullamento. Il ricorso è stato respinto.
Alla fine dell’ incontro Arinc ha dichiarato: “Sono venuto non solo per gli scambi di auguri, ma anche per rispondere all’invito fattomi dal Patriarca e mi auguro che questa mia visita qui segni l’inizio di una nuova era”. Arinc ha aggiunto: “Come governo abbiamo il dovere di soddisfare le necessità di questi nostri concittadini che hanno una presenza secolare su queste terre”.
Ai ringraziamenti indirizzati da Bartolomeo al governo per la restituzione dell’orfanotrofio di Buyukada, Arinc ha risposto: “Da parte nostra non abbiamo dato niente e non abbiamo riconosciuto alcunché. E’ stato fatto quello che la giustizia impone, adeguandosi alla sentenza della Corte di Strasburgo e del Tribunale turco”.
Il patriarca Bartolomeo I ha concluso il suo discorso dicendo che “La nuova legge sulle fondazioni non ci soddisfa al 100%, ma sicuramente costituisce un passo in avanti. Queste aperture non riguardano solo le minoranze non musulmane in Turchia, ma sono una prova di apertura democratica che porta la Turchia più vicina all’Europa. Motivo per cui tutti devono gioirne in questo paese. Aspettiamo nel 2011 la riapertura della scuola teologica di Chalki (quest’anno ricorrono i 40 anni dalla sua chiusura). Che in questo anno continui la marcia della Turchia verso la piena adesione all’Unione Europea”.
Il primo ministro Turco, Erdogan, ha sottolineato ieri ai parlamentari del suo partito l’importanza della visita di Bulent Arinc al Fanar, mettendo in risalto la differenza fra la politica del suo governo sulle minoranze e quella delle opposizioni. Ha esaltato l’importanza del saper comprendere ed accettare gli altri .
Fonti diplomatiche ben informate affermano che quando il Patriarca parla del processo di aperture democratiche della Turchia ritiene che queste aperture dovrebbero includere anche le minoranze cristiane non incluse esplicitamente nel trattato di Losanna (del 1923, in cui si parla di minoranze cristiano ortodossa, armena ed ebraica), e perciò anche quella cattolica, che tuttora vive priva di ogni riconoscimento .
09/11/2010