Israele: voci di attacco all'Iran, ritiro dagli insediamenti illegali
Gerusalemme (AsiaNews/Agenzie) Il governo israeliano avrebbe dato un "via libera preliminare" ad attacchi contro gli impianti nucleari dell'Iran se falliranno i tentativi diplomatici di convincere Teheran al suo programma atomico. Lo rivela il quotidiano inglese The Sunday Times citando fonti anonime della sicurezza israeliana.
Secondo un articolo pubblicato ieri dal giornale di Londra, gli Stati Uniti avrebbe autorizzato Israele ad attaccare i centri nucleari iraniani, affermando al tempo stesso che non saranno al fianco delle forze israeliane. Il segretario di Stato americano Rice ha smentito che gi Usa abbiano dato l'ok a tale azione.
In queste settimane l'Iran sta conducendo colloqui diplomatici con Francia, Inghilterra e Germania sul suo programma nucleare: il governo degli Ayatollah ha sempre sostenuto che esso ha scopi pacifici. Proprio sabato il presidente iraniano Khatami ha definito "un diritto legale e legittimo" il possesso di energia nucleare da parte dell'Iran, affermando che il suo paese "non vuole costruire armi nucleari".
Il governo Sharon è preoccupato che Teheran arrivi a disporre di tecnologia atomica che potrebbe essere usata per la distruzione dello stato di Israele, obiettivo più volte dichiarato dello stato iraniano.
Intanto il premier israeliano Ariel Sharon ha ammesso che lo stato israeliano ha avuto responsabilità nella costruzione di 105 insediamenti illegali nella West Bank. Secondo la radio statale il governo ha deciso di smantellare 24 insediamenti costruiti dopo il 2001 in ottemperanza alle indicazioni della Road Map, la strategia di soluzione del conflitto in Medio Oriente proposta da Usa, Russia, Onu e Unione europea. Non è comunque stata fornita una data per il ritiro. Il segretario generale dell'Onu Kofi Annan in visita in questi giorni in Israele e Palestina si è detto "molto contento" del desederio di Israele di "concordare" il ritiro da Gaza con i palestinesi. Nei mesi scorsi il governo Sharon aveva deciso un piano di evacuazione di alcuni insediamenti dalla striscia di Gaza.