Israele si prepara a festeggiare i 60 anni della sua esistenza
di Joshua Lapide
Alle celebrazioni sono attesi capi di Stato e di governo di ogni parte del mondo. Previsti convegni, concerti ed esibizioni delle forze armate, concorsi di disegni per bambini, memoriali per le vittime dell’Olocausto, attività ecologiche e mostre.
Gerusalemme (AsiaNews) – Centinaia e centinaia di bandiere bianco-azzurre con le stella di Davide sventolano lungo le strade di Gerusalemme e ai finestrini delle macchine. Gli alberghi del centro si preparano a ricevere ospiti illustri, come il presidente americano Bush, e gli ex-leaders Tony Blair e Mikhail Gorbachev. Attesi capi di Stato e di governo da ogni continente, compresi Nambaryn Enkhbayar, presidente della Mongolia, Victor Yushchenko (Ucraina), Lech Kaczynski (Polonia) e l’ex segretario di Stato americano Henry Kissinger. Il presidente Shimon Peres, premio Nobel per la pace, ha invitato altri premi Nobel.
Quest’anno lo Stato di Israele celebra il 60mo della sua indipendenza, dichiarata il 14 maggio 1948, in seguito alla fine del mandato britannico e alla partizione della Palestina. Il progetto originario approvato dalle Nazioni Unite prevedeva l’esistenza di due Stati, uno ebraico ed uno arabo. Esso fu rifiutato dalla Lega Araba e ci fu la prima guerra arabo-israeliana, che si concluse senza un accordo condiviso sui confini del nuovo Stato di Israele. Da allora la situazione è “il conflitto del Medio Oriente”.
Eventi e celebrazioni sono previsti in ogni città di Israele, soprattutto tra il 13 e il 15 maggio. In programma convegni, concerti ed esibizioni delle forze armate, concorsi di disegni per bambini, memoriali per le vittime dell’Olocausto, attività ecologiche e mostre. L’intero programma durerà un anno intero. Il tema scelto per questo anniversario è “rafforzare i bambini di Israele” (“the strengthening of Israel's children”).
L’anniversario della fondazione dello Stato è anche un’occasione per i media locali per riflettere sul significato della sua esistenza e sulle prospettive di pace con i popoli vicini. Non tutti gli ebrei infatti vedono allo stesso modo il legame tra lo Stato di Israele come nazione e la fede ebraica in quanto tale.
Le celebrazioni appaiono tuttavia offuscate dall’inchiesta in corso su possibili atti di corruzione compiuti dal primo ministro Olmert.
Di ben altro genere l’ombra che sulle celebrazioni getta l’invito delle forze di sicurezza alla vigilanza, perchè non è escluso il pericolo di attacchi terroristici in questi giorni. Lo Stato di Israele è infatti l’unico al mondo ad essere stato oggetto di espliciti appelli per la sua eliminazione fisica, ininterrottamente dal momento della sua creazione ad oggi.
Alcuni siti web palestinesi hanno accusato Israele di coprire dietro le festività la realtà delle continue violazioni di diritti umani verso gli abitanti dei “territori occupati” in Cisgiordania e della striscia di Gaza.
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