31/12/2008, 00.00
ISRAELE - PALESTINA
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Israele respinge (per ora) la proposta di tregua su Gaza: “non realistica”

di Joshua Lapide
Piovono razzi su Beer Sheva e crescono i morti nella Striscia. Strutture sanitarie mancano di sale operatorie, garze e medicine per curare i feriti. Israele domanda la fine degli attacchi missilistici; Hamas esige la fine dei raid.

Gerusalemme (AsiaNews) – Israele respingerà la tregua di 48 ore su Gaza proposta dalla Francia, perché “non realistica”. Continua intanto la pioggia di razzi dalla Striscia e cresce il bilancio dei morti.

Stamane nuovi razzi lanciati da Gaza hanno colpito una scuola nella città di Beer Sheva. La scuola era vuota perché da giorni le autorità hanno chiuso tutti gli edifici scolastici per sicurezza, annullando tutte le lezioni. In precedenza altri razzi erano scoppiati in aperta campagna attorno alla città. Proprio la continua pioggia di razzi contro le cittadine israeliane del sud hanno spinto nella notte il premier Ehud Olmert, il ministro degli esteri Tzipi Livni e il ministro della difesa Ehud Barak di rifiutare la proposta venuta dalla Francia di una tregua di 48 ore per motivi “umanitari”.

Secondo Yigal Palmor, portavoce del ministero degli esteri, “la proposta non contiene alcuna garanzia che Hamas fermerà i razzi e il contrabbando… Non è realistico attendersi da Israele un cessate-il-fuoco unilaterale, senza alcun meccanismo che costringa Hamas a fermare i colpi e il terrore”. Palmor ha comunque detto che Israele non esclude del tutto l’idea di tregua e quest’oggi il governo si incontra di nuovo per valutare l’idea. Tzipi Livni è attesa a Parigi domani per discutere la proposta francese.

Dalla parte di Hamas vengono commenti sprezzanti. In una dichiarazione televisiva, un portavoce delle Brigate Ezzedine al-Qassam, col volto coperto, ha dichiarato che “se voi continuate con i vostri assalti, alzeremo il tiro e con i nostri missili colpiremo ancora oltre le città colpite finora”.

Intanto nella Striscia di Gaza colpita per il 5° giorno da raid aerei e navali israeliani, il bilancio dei morti sale sempre più e divengono tragiche le condizioni degli abitanti. Personale sanitario palestinese ha detto che i morti hanno raggiunto quota 384, fra cui 33 bambini, e che vi sono più di 800 feriti. Secondo l’Onu, almeno 62 morti sono civili. Da parte israeliana i morti sono 4.

La Croce Rossa internazionale ha avvertito che le strutture sanitarie a Gaza sono al collasso e mancano di sale operatorie, medicine, garze, strumenti chirurgici per trattare i feriti.

La Striscia di Gaza soffre dal 2007 di un blocco quasi totale e la popolazione manca di cibo e carburante. Il gasolio è anche necessario per garantire il funzionamento dell’unica centrale elettrica.

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