Israele apre col contagocce la frontiera di Gaza per aiuti umanitari
Tel Aviv (AsiaNews/Agenzie) – Ehud Barak, ministro israeliano della difesa, ha deciso di far aprire stamane le frontiere con la striscia di Gaza per permettere l’arrivo di aiuti umanitari dopo 19 giorni di totale isolamento del territorio. Alla decisione Barak è giunto dopo aver notato una riduzione nel lancio di missili da Gaza in territorio israeliano e il crescere delle pressioni internazionali. Israele aveva fermato tutti i convogli umanitari dal 4 novembre scorso, quando un raid del suo esercito aveva provocato una serie di lanci missilistici nel territorio del Negev ovest.
Quest’oggi Israele ha permesso l’arrivo di più di 40 camion, compresi 10 per l’Unrwa, l’agenzia delle Nazioni Unite per le emergenze. Christopher Guinness, portavoce dell’Unrwa ha però dichiarato che tutto ciò “non è sufficiente”. La sola Unrwa ha bisogno di almeno 10 camion al giorno di aiuti per distribuire aiuti alimentari a metà degli 1,5 milioni di abitanti della Striscia, che vivono come in un’enorme prigione. L’Onu ha diverse volte sottolineato la crisi umanitaria che pesa sul territorio controllato da Hamas.
Oggi, per la prima volta dal 12 novembre, Israele ha pure permesso l’arrivo di kerosene – finanziato dall’Unione europea – per far funzionare l’unica centrale elettrica di Gaza.
Fra le personalità del governo israeliano si dice che Hamas vuole ritornare al rispetto pieno della tregua in cambio di un rilassamento delle misure di isolamento.