10/07/2021, 08.00
ISRAELE - GIORDANIA
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Israele (e Stati Uniti) in soccorso di Amman per la stabilità in Medio oriente

La scorsa settimana si è svolto un incontro segreto fra re Abdallah e il neo primo ministro israeliano Bennett. Concordato un aumento delle forniture d’acqua per 50 milioni di metri cubi. Il monarca atteso a Washington, primo leader regionale alla Casa Bianca. Il ruolo della Fratellanza musulmana nel tentato golpe ad Amman di aprile. 

Gerusalemme (AsiaNews) - In questi giorni Israele e Stati Uniti sono al lavoro per rafforzare i legami con il re giordano Abdallah e puntellarne la leadership, nel timore che una caduta del regno Hascemita possa avere effetti negativi e provocare instabilità in tutta la regione. L’ultima notizia, in ordine di tempo, parla di un incontro segreto avvenuto la scorsa settimana fra il monarca e il neo primo ministro israeliano Naftali Bennett ad Amman. Fra i temi caldi la crisi idrica, con l’accordo fra i due Paesi per una storica fornitura, le tensioni nella famiglia reale e la crisi economica. 

Il 6 luglio l’amministrazione Usa ha annunciato un viaggio di re Abdallah negli Stati Uniti verso fine mese, primo leader mediorientale a essere ricevuto alla Casa Bianca dall’ingresso del democratico Joe Biden a gennaio. Nel darne conferma la portavoce Jen Psaki ha ricordato che Amman è “un partner chiave” in tema di sicurezza e la visita è un segno del “ruolo giordano nella promozione della pace e della stabilità nella regione”. 

Due giorni più tardi Israele ha accolto la richiesta di aumentare le forniture di acqua alla Giordania, nel tentativo di contrastare la crisi idrica che è stata anche al centro dei colloqui fra il ministro israeliano degli Esteri Yair Lapid e l’omologo giordano Ayman Safadi. Per il 2021 si parla di 50 milioni di metri cubi. E, a stretto giro di vite, è arrivata la conferma di un faccia a faccia - finora tenuto segreto - fra il primo ministro Naftali Bennett e re Abdallah la scorsa settimana a palazzo reale, primo summit fra i leader dei due Paesi negli ultimi tre anni.

La Fratellanza Musulmana, e prima ancora lo Stato islamico (SI, ex Isis), starebbero usando la scarsità d’acqua come pretesto per mettere in discussione re Abdallah. Ma non è solo la siccità a mettere in pericolo il regno giordano. Anche le difficoltà economiche e la disoccupazione (al 25% a fine 2020), entrambe aggravate dalla pandemia di Covid-19 e dalla dura repressione politica hanno contribuito a destabilizzare la nazione. Secondo alcuni, ma non vi sono prove, dietro al tentato golpe di aprile ad opera del fratellastro di re Abdallah, il principe Hamzah, vi erano proprio esponenti della fratellanza. Del resto la Giordania è troppo importante per essere abbandonata al proprio destino e Bennet è corso ai ripari garantendo le risorse necessarie al Paese vicino. 

Oltre all’acqua, israeliani e giordani stanno finalizzando accordi commerciali che rafforzano la cooperazione civile e intendono sostenere il popolo palestinese, consentendo un aumento degli scambi fra Amman e Cisgiordania. Fino ad oggi, a parte qualche crisi isolata, tra Gerusalemme e Amman vi è sempre stato un ottimo rapporto anche perché la Giordania, custode dei luoghi santi musulmani e cristiani, ha sempre contribuito a mantenere la pace regionale. E si è sempre posta in posizione di negoziatore tra l’islam e il resto del mondo.

Analisti ed esperti spiegano il soccorso di Biden e Bennett anche con la necessità di mantenere un elemento stabile da opporre a forze ostili a est, prima l’Iraq e oggi l’Iran. Un regine debole ad Amman potrebbe creare un vuoto di potere e favorire infiltrazioni jihadiste al confine. In quest’ottica si spiega anche la dura repressione del tentato golpe interno, con l’arresto del fratellastro del monarca Hascemita. Interpellato da The Times of Israel John Hannah, del Jewish Institute for National Security of America, sottolinea che “la saga familiare” ha sollevato più di una preoccupazione a Washington e Gerusalemme. “La Giordania - aggiunge - è un pezzo importante del puzzle per garantire i nostri interessi e raggiungere un certo livello di stabilità e sicurezza”. 

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