Israele, no alla tregua Onu
Il ministro degli Esteri Livni spiega che non sono necessarie le 72 ore di tregua chieste dalle Nazioni Unite, data l'esistenza del corridoio umanitario. Stasera torna il Segretario di Stato Usa da Olmert.
Tel Aviv (AsiaNews/Agenzie) - Israele "è pronto a permettere l'apertura di corridoi umanitari in Libano", ma proprio per questo "rifiuta la tregua di 72 ore proposta dalle Nazioni Unite, di cui non vede il bisogno" mentre nella notte del 18esimo giorno di offensiva, con una sessantina di raid, ha colpito 51 obiettivi libanesi.
"Non c'è bisogno di una tregua temporanea di 72 ore - ha detto il portavoce del governo israeliano Avi Pazner - perchè Israele ha aperto un corridoio umanitario per e dal Libano", mentre in un'intervista a Le Figaro il ministro israeliano degli Esteri Tzipi Livni ha confermato l'apertura dei corridoi. "Accettiamo ha spiegato - perche' non facciamo la guerra al Libano, al suo governo o alla sua popolazione civile: siamo in guerra contro gli hezbollah".
Nel frattempo, è atteso per questa sera l'arrivo del Segretario di Stato americano Condoleezza Rice in Israele, dove terrà colloqui con Olmert tesi al raggiungimento della pace. Domani arriverà a Gerusalemme anche il ministro degli Esteri italiano Massimo d'Alema.
Dal canto suo, il presidente Bush ha ribadito durante una conferenza stampa congiunta con il premier britannico Tony Blair che "il nostro obiettivo è una pace duratura, e per questo abbiamo un piano di cui abbiamo già discusso con i nostri alleati"
Il presidente degli Stati Uniti ha poi detto che in Libano "deve essere dispiegata una forza multinazionale" ed ha ribadito che la soluzione al conflitto tra Israele ed Hezbollah sarà possibile mettendo il governo di Beirut nelle condizioni di controllare politicamente e militarmente il sud del Libano
"Siria e Iran ha aggiunto il premier britannico Blair - hanno una scelta dinanzi a sè: possono scegliere di essere membri responsabili della comunità internazionale oppure possono rischiare di accentuare il confronto".
Sempre più tragica la situazione dei rifugiati. Nella giornata di ieri circa otto mila libanesi hanno trovato rifugio nel campo profughi palestinese di Ain el-Hilweh, uno dei più grandi del Paese, alle porte della città di Sidone. In Libano vi sono 12 campi profughi dove vivono in condizioni d'indigenza 367mila rifugiati palestinesi.