25/03/2024, 13.21
SRI LANKA
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Isola di Mannar: pescatori contro l'ampliamento del parco eolico

di Arundathie Abeysinghe

Secondo i residenti locali, che avevano già protestato contro la costruzione del progetto iniziale nel 2020, le nuove turbine allontaneranno ancora di più i pesci, su cui si basa il loro sostentamento. Questa fase del progetto è gestita da una società del magnate indiano Adani. Gli esperti temono che le conseguenze saranno disastrose anche per gli uccelli migratori che attraversano l'isola.

Colombo (AsiaNews) - L’ampliamento di un progetto eolico sull’isola di Mannar, in Sri Lanka, rischia di avere conseguenze disastrose sulla natura e la popolazione di pescatori locale. Migliaia di uccelli migratori, infatti, soprattutto quelli che si spostano dall’Artico verso la Valle dell’Indo,ogni anno attraversano l’isola e rischiano di scomparire. Lungo il loro percorso è già stato costruito nel 2020 il più grande parco eolico dello Sri Lanka, nonostante le proteste dei pescatori e dei residenti, che non erano ancora a conoscenza del fatto che il progetto avrebbe cambiato la topografia locale e le loro modalità di sostentamento. Ora gli abitanti sono ancora una volta infuriati per la proposta di aggiunta di nuove turbine eoliche.

La centrale eolica “Thambapavani”, situata sull’isola di Mannar, è gestita dal Ceylon Electricity Board (CEB). In aggiunta, il governo è determinato a procedere con la realizzazione della seconda fase del progetto, gestita dalla India Adani Green Energy Sri Lanka Limited (AGESL). Adani intende costruire 52 turbine da 5,2 MW ciascuna in una regione situata tra Adams Bridge Marine National Park e Vankalai Ramsar Wetland, che, però, risulta essere anche un’area protetta.

Secondo il rapporto sulla valutazione dell'impatto ambientale, “alcuni pescatori temono che il rumore generato dalle turbine eoliche possa spaventare il pesce e ostacolare il lavoro dei pescatori tradizionali”.

Arjun Selvarajah, 45 anni, Sepamalai Ravichandrarajah, 52, e Nadarajah Pathmanathan, 56, di Thalvupadu, (un villaggio costiero dove sorge la centrale eolica già presente), hanno raccontato ad AsiaNews che “la proposta di estensione del parco eolico prevede nuove turbine eoliche nell'isola e nelle zone costiere. Prima che il parco eolico fosse costruito, potevamo pescare lungo il tratto costiero nel raggio di due chilometri, mentre ora tutte le specie ittiche sono scomparse a causa del suono e delle vibrazioni. Adesso abbiamo bisogno di percorrere fino a 16-18 chilometri in mare, ma non possiamo andare più lontano per paura di essere arrestati dalla Guardia Costiera indiana per essere entrati nelle loro acque territoriali. Abbiamo solo questo mare per la nostra sopravvivenza”.

Anche se il governo ha assicurato che verranno previsti risarcimenti, pescatori e residenti locali sono del parere che si tratti di “false promesse”.

Ma le turbine avranno un impatto anche sugli animali del cielo. Il professor Sampath S. Seneviratne, della facoltà di Zoologia e Scienze Ambientali dell'Università di Colombo, ha spiegato che “circa 15 milioni di uccelli migrano verso lo Sri Lanka ogni anno e l’isola di Mannar è uno dei principali punti di ingresso. Gli uccelli, infatti, tendono ad evitare di volare per lunghe distanze sull'acqua a causa della mancanza di aree di atterraggio di emergenza e preferiscono aderire alle masse terrestri, quando possibile. Le conseguenze dovute alla costruzione di nuove turbine risulterebbero disastrose - ha continuato l’esperto - perché ogni torre è alta 120 metri e le pale del rotore misurano 96 metri di lunghezza. L'isola di Mannar ospita il 30% degli uccelli del Paese e la regione ospita generalmente oltre 200mila uccelli acquatici durante la stagione migratoria”.

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