Islamisti indonesiani colpiscono alcuni templi buddisti per vendicare i Rohingya
Jakarta (AsiaNews) - Il dramma dei birmani musulmani Rohingya rischia di infiammare lo scontro interconfessionale in Indonesia, dove la frangia estremista islamica ha preso di mira templi buddisti e annunciato ulteriori azioni dimostrative, anche violente. Il Consiglio degli ulema indonesiani (Mui) ha condannato i recenti assalti, sottolineando attraverso il suo presidente Rahin Yunus che gli abusi contro la minoranza etnica in Myanmar non costituiscono un "problema interno". "L'anarchia non è ammissibile - sottolinea il leader Mui - in particolare in questo mese sacro di Ramadan". Il riferimento è agli attacchi disordinati avvenuti la scorsa settimana, ai danni di alcuni templi buddisti a Makassar e in altre zone dell'arcipelago.
Se durante il regime militare di Suharto - presidente dal 1967 al 1998 - temi come etnia, religione, razza e relazioni fra gruppi erano considerati tabù e non era possibile affrontarli in pubblico, oggi eventi e fatti - anche di politica internazionale - che toccano queste materie vengono "manipolati" o "montati ad arte" per creare tensioni interne. Foto, articoli di stampa, immagini distorte vengono diffuse per fomentare l'opinione pubblica e colpire un gruppo, indebolendo al contempo l'autorità del governo centrale.
Questo è quanto sta avvenendo in questi giorni in Indonesia, attorno al dramma della minoranza musulmana birmana Rohingya. Dagli appelli e alle pressioni sull'esecutivo a Jakarta (cfr. AsiaNews 31/07/2012 Crisi Rohingya, pressioni su Jakarta: collabori per fermare l'esodo dei boat people) si è passati ora ad azioni dimostrative e attacchi contro simboli religiosi. Lo scorso 10 agosto a Makassar (provincia delle South Sulawesi) gruppi legati al Fronte di difesa islamico (Fpi) hanno attaccato alcuni templi buddisti, trasformando in protesa violenta quella che doveva essere - sulla carta - solo una dimostrazione pacifica di solidarietà sulla "questione Rohingya".
A scatenare l'attacco di alcuni affiliati al Fpi, articoli di giornale, immagini e notizie che fornivano una visione "distorta" della vicenda, trasformando in un "problema interno" fra musulmani e buddisti indonesiani quella che è, in realtà, una vicenda fra Myanmar e Bangladesh, che mischia questioni di natura etnica, religiosa, politica e sociale. L'assalto estremista ha preso di mira i templi di Xian Ma, Kwan Kong, Ibu Agung Bahari e Girinaga oggetto di canti, slogan e - in alcuni frangenti - assalti disordinati della folla di manifestanti.
Sempre il 10 agosto scorso, al termine della preghiera islamica del venerdì, almeno 5mila musulmani si sono radunati a Depok, nella reggenza di Bogor, per manifestare solidarietà ai musulmani Rohingya birmani. Durante l'evento si è tenuta una accolta fondi da destinare alle vittime delle violenze interconfessionali in Myanmar. Anche nella capitale Jakarta si sono tenuti incontri e manifestazioni, durante i quali non si sono però registrate violenze.