Iraq: stato d'emergenza a Bassora
Lo ha imposto da ieri il premier al Maliki, nel tentativo di mettere fine alle recenti violenze tra fazioni sciite, che minacciano popolazione locale, contingente straniero ed esportazioni petrolifere.
Bassora (AsiaNews/Agenzie) Stato di emergenza per un mese a Bassora, la seconda città dell'Iraq. Il provvedimento è stato annunciato ieri dal neo premier iracheno Nouri al Maliki, recatosi di persona nella città, dove negli ultimi mesi la sicurezza è precipitata a causa delle violenze scoppiate tra le fazioni sciite.
Maliki, insediatosi da appena 12 giorni, si è recato di persona a Bassora insieme ad alti funzionari governativi, ha incontrato rappresentanti del contingente britannico che controlla la regione, il governatore della provincia e i capi tribù della zona.
La città, nel sud del martoriato Paese, è stata fino a poco tempo fa una delle aree più sicure dell'Iraq, ma nelle ultime settimane si è assistito a un deteriorarsi della situazione a causa delle violenze interne tra fazioni sciite e contro le forze straniere. Più di 100 persone sono morte nell'ultimo mese. A maggio le vittime tra i militari britannici sono state 9.
Fonti governative hanno spiegato che le forze di sicurezza saranno dispiegate per le strade della città giorno e notte, e che avranno il compito di eseguire perquisizioni. "Sarà costituita una commissione di sicurezza per disinnescare la crisi", ha spiegato il vicepresidente Hashemi. Uno dei compiti della commissione sarà "disarmare i civili, comprese le milizie e le tribù".
Da quasi un anno a Bassora è in atto una lotta di potere tra diverse milizie, in particolare tra l'Esercito del Mahdi, che fa riferimento al leader radicale sciita Moqtada Sadr, e l'organizzazione facente capo al partito sciita Fadhila, di cui è membro il governatore locale Mohammed al Waely. Le dispute riguardano anche il controllo delle fondamentali esportazioni petrolifere, di cui si è minacciato il sabotaggio.
Forti le tensioni anche con la comunità sunnita; di recente molte moschee della minoranza musulmana sono state chiuse.
In occasione della vista nel sud il premier ha affermato che le tre priorità del suo governo sono: "Sicurezza, sicurezza, scurezza". E non solo a Bassora.