13/07/2005, 00.00
IRAQ
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Iraq: attentato in una moschea sunnita

Due le vittime in una località al confine con l'Iran. Dieci sunniti sono morti invece in un quartiere sciita della capitale.

Baghdad (AsiaNews/Agenzie) – Due persone sono morte la sera del 12 luglio in un attentato kamikaze a Jalowla, città irachena al confine con l'Iran. Luogo dell'attentato, una moschea sunnita. Fatto insolito, in quanto è generalmente la maggioranza sciita del Paese ad essere vittima di attentati.

La polizia locale ha individuato il kamikaze, che potrebbe essere stato vittima di una detonazione prematura mentre preparava l'attentato dentro la moschea. Due suoi fratelli sono stati arrestati. Il fatto si inserisce nella scia di tensione crescente fra sunniti e sciiti. Il terrorista giordano Al Zarqawi ha contribuito a rilanciare la tensione, sostenendo che gli sciiti sono "alleati dell'Occidente e pertanto vanno uccisi".

Ad alzare la tesnione, la drammatica morte di dieci giovani sunniti,  soffocati per essere stati imprigionati nella cella di un camion della polizia, lasciato al sole. Erano stati arrestati domenica in un quartiere sciita di Baghdad. L'amministrazione sciita del quartiere ha subito promesso di indagare sul fatto, soprattutto per evitare rappresaglie da parte sunnita.

I rapporti fra le varie confessioni ed etnie è al centro della nuova costituzione in fase di elaborazione. I rappresentanti della minoranza sunnita irachena spinsero i fedeli a disertare le prime elezioni politiche post Saddam per opporsi agli sciiti e alla presenza degli occidentali nel Paese. Il governo di Allawi decise tuttavia di accordare una rappresentanza amministrativa agli arabi sunniti. Questa sfida costituisce il compito principale dell'attuale premier Al Jafari.

Le prossime scadenze sono la presentazione, entro il 15 agosto, del testo definitivo della Costituzione irachena, da sottoporre a referendum popolare entro il 15 ottobre prossimo. Se la Costituzione viene approvata nei tempi stabiliti, sono previste nuove elezioni generali entro il 15 dicembre e un nuovo governo non oltre il 31 dicembre del 2005. Se la costituzione viene bocciata, una nuova assemblea dovrà essere eletta entro il 15 dicembre per preparare una nuova Carta.

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