02/12/2004, 00.00
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Iraq, al Sistani benedice il partito sciita per le elezioni

Baghdad (AsiaNews/Agenzie) - I partiti sciiti moderati ed estremisti in Iraq hanno stretto una forte alleanza politica in vista delle prossime elezioni, previste il 30 gennaio. L'artefice di questo è il Grande Ayatollah Ali al Sistani, la massima autorità religiosa sciita nel paese. Il blocco sciita presenterà ben presto una lista di tutti i candidati: un comitato nominato da al Sistani sta esaminando i nomi dei possibili concorrenti alle elezioni.

Al Sistani vorrebbe che l'Islam diventasse la fonte principale della nuova Costituzione irachena, che sarà elaborata l'anno prossimo. I politici sciiti stanno organizzando ed intendono svolgere le elezioni secondo quanto stabilito dalla Coalizione anglo-americana, nonostante la violenza presente tuttora in Iraq. Se la parte sciita vincerà la tornata elettorale, sarà la prima volta nella storia dell'Iraq che gli sciiti andranno al potere. Jawad al Maliki, uno storico irakeno che aveva vissuto 25 anni in esilio, esponente del Partito Islamico al Dawa, ha dichiarato che il partito "sta spingendo il governo e le parti politiche a svolgere le elezioni a tempo".

Il 30 gennaio gli elettori iracheni sono chiamati a eleggere 275 membri dell'Assemblea Nazionale, oltre a scegliere un primo ministro. Il primo obiettivo del nuovo governo sarà redigere una nuova Costituzione. Nella lista dei candidati ci sono Ibrahim al Jaafari, leader del Partito Islamico al Dawa, e Abdul Aziz al Hakim, capo del Consiglio Supremo della Rivoluzione Islamica, il più importante organo religioso sciita. La coalizione sciita include anche Ahmad Chalabi, e rappresentati del religioso sciita radicale Moqtada al Sadr. Nadim al Jabbery, leader del partito Fadhila, docente di politica all'università di Baghdad e gran oppositore alla occupazione, ha dichiarato: "vogliamo che gli americani lascino il paese attraverso i negoziati e non i combattimenti. Se non avremo le elezioni e un governo eletto in modo democratico, gli americani rimarranno per sempre e la situazione precipiterà".

Il grande assente nella lista sciita è Iyad Allawi, nominato primo ministro dalle forze americane nel giugno scorso. Alcuni fonti dicono che l'Ayatollah al Sistani sta cercando di convincere Allawi ad iscriversi nella lista sciita e spera che gli alleati americani di Allawi convinceranno l'attuale premier a fare questa scelta. Alcuni politici sciiti, comunque, rimproverano ad Allawi la sua militanza nel partito Baath negli anni '70.

Altri piccoli partiti stanno formando le loro liste in vista delle elezioni di gennaio. Il Partito Democratico Curdo del Kurdistan di Massoud Barzani stringerà un'alleanza con il primo ministro Allawi. Ghazi al Yawar, attuale presidente, ha formato la sua lista composta da esponenti sunniti e sciiti. I favoriti per il posto di primo ministro sono Allawi, Jaafari e Adel Abdul Mehdi, il numero 2 Consiglio supremo .

Nel redigere l'attuale costituzione provvisoria è stato raggiunto un compromesso tra i vari gruppi religiosi: l'islam è stato designato come fonte di legislazione, seppur non esclusiva. I religiosi sciiti più radicali vorrebbero modificare questa situazione legislativa in senso più restrittivo. (ZE)

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