Iraq, Jaafari pronto a dimettersi: se "la mia gente lo chiederà "
Sospesa dopo mezz'ora la prima sessione del parlamento iracheno: nessun accordo sull'esecutivo. Alla Tv di Stato il deputato più anziano parla alla popolazione: dimostrate al mondo che non ci sarà guerra civile.
Baghdad (AsiaNews/Agenzie) Il primo ministro iracheno uscente, lo sciita Ibrahim al-Jaafari, ha detto di essere pronto a ritirare la sua nomina per un secondo mandato se gli fosse chiesto di farsi da parte.
Il nome del nuovo premier è tra gli ostacoli su cui sono arenate le trattative per la formazione di un governo di unità nazionale. Oggi la prima sessione dell'Assemblea Nazionale, eletta il 15 dicembre 2005, è stata sospesa dopo soli 30 minuti. I 275 deputati del primo parlamento iracheno con mandato pieno si sono riuniti nella Zona verde, il settore protetto di Baghdad, sotto ingenti misure di sicurezza. Dovevano nominare il presidente dell'Assemblea, per poi scegliere premier e capo di Stato. Nonostante le pressioni degli Stati Uniti, i partiti non sono riusciti a trovare un accordo: manca un'intesa sulla distribuzione dei ministeri, in particolare su Difesa e Sicurezza; curdi, sunniti e partiti laici sono in pieno disaccordo sulla scelta degli sciiti, che detengono la maggioranza, di affidare il premierato a Jaafari.
"Se la mia gente mi chiederà di farmi da parte ha annunciato oggi il primo ministro uscente in conferenza stampa io lo farò". Non è chiaro, però, a chi si riferisse l'espressione "la mia gente". In precedenti dichiarazioni pubbliche il primo ministro aveva assicurato di non pensare di ritirarsi. Molti sunniti condannano Jaafari per le torture e le uccisioni degli "insorti" condotte dai servizi di sicurezza guidati dagli sciiti; l'Iraq laico e gli Usa vedono con preoccupazione le sue intenzioni di potenziare la legge islamica nel Paese e i suoi legami con l'Iran; per numerosi iracheni egli è l'incarnazione della crisi economica e della mancanza di sicurezza.
Dopo un breve discorso del presidente dell'Assemblea Nazionale uscente, Hajim al Assani, il deputato più anziano, Adnan al Pachachi, ha parlato davanti alle telecamere dalla Tv di Stato, che trasmetteva la diretta. Pachachi ha invitato gli iracheni all'unità esortandoli a "dimostrare al mondo che la guerra civile non ci sarà".
Da diverse settimane il Paese è percorso da violenze settarie tra sciiti e sunniti. Per l'insediamento di oggi il governo provvisorio ha disposto il blocco del traffico in tutta la capitale dalle 20:00 di ieri alle 16:00 di oggi. Tutti gli uffici pubblici sono rimasti chiusi.