Iran: Il voto non conta nulla, Rafsanjani e Mashei fuori dalle elezioni
Teheran (AsiaNews/ Agenzie) - Il Consiglio dei guardiani della rivoluzione esclude dalla corsa alle elezioni del 14 giugno due fra i più importanti candidati: Hashemi Rafsanjani e Esfandiar Rahim Mashaei. Il due volte presidente e il principale alleato di Ahmadinejad erano considerati fino ad ora gli unici in grado di concorrere contro il blocco ultra-conservatore sostenuto dal Consiglio dei guardiani della rivoluzione e dalla guida suprema Alì Khamenei. Temendo scontri gli Ayatollah hanno chiesto alla polizia di rafforzare le misure di sicurezza nelle piazze e in tutti i luoghi sensibili. Il presidente uscente Ahmadinejad ha definito la decisione del Consiglio "una grave ingiustizia".
Presentata oggi, la lista ufficiale stilata dal Consiglio dei guardiani include: Saeed Jalili, responsabile delle negoziazioni con l'Onu sul nucleare, favorito di Khamenei; Ali Akbar Velayati, ex ministro degli Esteri; Baqer Qalibaf attuale sindaco di Teheran; Hassan Rowhani, stretto alleato di Rafsanjani; Gholam-Ali Haddad Adel, ex presidente del parlamento; Mohsen Rezaei, un ex comandante della Guardia Rivoluzionaria iraniana, giunto terzo alle elezioni presidenziali del 2009. Mohammed Reza Araf, vicepresidente durante il governo Khatami, è l'unico riformista in corsa alle elezioni. Escluse dal voto anche le 30 candidate donne, che si erano proposte in modo simbolico, nonostante il divieto che impedisce al sesso femminile di concorrere alla carica di presidente.
Secondo Alireza Nader, analista politico, con le recenti azioni "il regime sta dicendo agli iraniani che il loro voto non conta, che l'ayatollah Khamenei trae il suo potere da Dio e vuole diventare il sovrano assoluto dell'Iran".
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