Iran e yuan allentano la tensione fra Cina e Usa
Pechino (AsiaNews/Agenzie) – Dopo le tensioni degli ultimi mesi, nella notte di oggi si è verificato un primo segnale di riavvicinamento fra Cina e Stati Uniti: una lunghissima telefonata privata fra Barack Obama e Hu Jintao con a tema la questione del nucleare iraniano e i rapporti bilaterali fra le due super-potenze.
Ma gli analisti sostengono che questo segnale di pace, avvenuto subito dopo l’annuncio della partecipazione di Hu al vertice sulla sicurezza nucleare di Washington del 12 aprile, sia in realtà un baratto: il silenzio di Pechino sulle sanzioni a Teheran contro una tregua sulla questione della rivalutazione dello yuan.
La telefonata, durata più di un’ora, è stata confermata sia dalla Casa Bianca che dall’ufficio del presidente cinese. Hu Jintao, riporta l’agenzia governativa cinese Xinhua, ha espresso a Obama “la sua opposizione alla proliferazione ed al terrorismo nucleare ed ha dato il suo sostegno agli sforzi per rafforzare la cooperazione sulla sicurezza nucleare”.
Il comunicato della Casa Bianca non fa riferimento alla questione delle sanzioni a Teheran, ma sottolinea che da parte sua il presidente Obama “ha sottolineato l’importanza che si lavori insieme per assicurare che l’Iran rispetti i propri obblighi internazionali”.
Tuttavia, l’attacco che Israele ha sferrato in queste ore contro la Striscia di Gaza fa temere una nuova tensione nel Medioriente: sempre più voci del mondo israeliano parlano di un attacco che Tel Aviv starebbe studiando direttamente contro l’Iran, principale finanziatore di Hamas.
Nessun riferimento, invece, all’altra questione che sta creando tensioni tra Washington e Pechino: il tasso di cambio dello yuan, che gli americani chiedono venga alzato. Obama, dopo aver nelle scorse settimane rivolto un’esplicita richiesta in questo senso - che Pechino ha rimandato prontamente al mittente con tanto di accuse di protezionismo - avrebbe deciso di mettere da parte la questione per il momento.
Hao Hong, stratega alla China International Capital Corp., spiega: “Nelle ultime settimane, entrambi i lati hanno esacerbato molto la retorica. Questo sviluppo può essere un primo segnale” di pace. Qu Hongbin, capo economista della Hsbc Holding, scrive: “Gli ultimi avvenimenti potrebbero permettere a Pechino di allontanarsi nei prossimi mesi, se non nelle prossime settimane, dalla battaglia per lo yuan. La Cina cresce molto più velocemente dei suoi partner commerciali, e questo l’aiuta”.