Iran, tra gli elettori "sfiducia" in Ahmadinejad
In chiusura le operazioni di voto per il ballottaggio presidenziale. Fonti locali di AsiaNews: il sindaco di Teheran, "poca esperienza in politica estera, ma proprio da questo dipende il nostro Paese".
Teheran (AsiaNews) L'esperienza in politica estera potrebbe essere la carta vincente per Akbar Hashemi Rafsanjani nel ballottaggio presidenziale con il sindaco di Teheran, Mahmoud Ahmadinejad. A poche ore dalla chiusura della consultazione popolare che sceglierà il nuovo presidente iraniano, fonti locali di AsiaNews raccontano che tra gli elettori la sensazione più diffusa è la "totale sfiducia" verso il conservatore Ahmadinejad, "privo di qualsiasi esperienza di rapporti con l'estero". Tra i due candidati che hanno superato la prima tornata elettorale dello scorso 17 giugno, l'ex presidente Rafsanjani, "con già alle spalle un'esperienza da capo di Stato" sembra essere una scelta obbligata. "Il nostro futuro dice un impiegato del settore turistico che ha scelto l'anonimato - dipende dalla politica estera: da quanta fiducia riusciremo a dare agli stranieri e da quanto il governo e la gente riusciranno ad opporsi alla propaganda anti-occidentale portata avanti nelle moschee". È questa - secondo la fonte - che sostiene e alimenta lo strapotere del Consiglio dei guardiani della rivoluzione. "Non c'è più bisogno di quest'organismo dice la gente ne è cosciente, ma non esiste una opposizione organizzata e i Guardiani gestiscono troppi aspetti della vita economica, politica e sociale del Paese". Finché nelle moschee si continuerà a fare propaganda contro il Grande Satana, a dare al popolo l'idea di un nemico da temere e da cui difendersi i Guardiani continueranno a guidare di fatto il Paese.
Nelle intenzioni di voto, comunque, i 2 candidati sarebbero testa-a-testa in quello che è il primo ballottaggio presidenziale della storia della Repubblica islamica di Iran. Rafsanjani, 70 anni, spera di ottenere nuovamente la presidenza che ebbe dal 1989 al 1997, si è presentato come un liberale con la volontà si portare avanti le riforme del presidente Mohammad Khatami che ha reso le regole sociali meno rigide e ha promosso il disgelo nei rapporti con l'Occidente. L'ultraconservatore Ahmadinejad, 49 anni, si è fatto promotore di un'applicazione più severa delle regole islamiche nella società e sostiene una politica più dura verso l'Occidente. A suo favore dovrebbero schierarsi vaste classi di poveri, disoccupati ed emarginati che non hanno beneficiato delle ancora timide riforme economiche degli ultimi anni.18/06/2005