04/08/2008, 00.00
SIRIA
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Ipotesi e misteri intorno alla uccisione di un generale siriano

di Paul Dakiki
Dell’assassinio parlano giornali e blog arabi, ma in Siria la notizia non è stata data. La vittima dell’attentato sarebbe stato responsabile del collegamento tra Damasco e gli Hezbollah libanesi e consigliere di Assad..
Beirut (AsiaNews) – Ipotesi e misteri intorno alla uccisione di un generale siriano. Dell’uomo non è certo neppure il nome - forse si chiamava Mohammed Suleiman - né il ruolo. Media e blog arabi lo reputano comunque di primo piano. Secondo Al-Hayat era il responsabile del collegamento tra la Siria e gli Hezbollah libanesi e lo stesso ruolo gli viene attribuito da vari siti arabi, come Al-Bawaba, che lo qualifica anche come consigliere del presidente Bashar Assad. Per il libanese Al-Mustaqbal egli era un consigliere del presidente ed anche il capo del servizio di sicurezza del palazzo presidenziale. Stesso ruolo secondo L’Orient Le Jour, che indica varie fonti della dissidenza.
 
Oscure anche le modalità della sua morte, provocata, forse, dal colpo d fucile di un cecchino, che lo ha colpito nella località turistica di Tartus, in un albergo o in casa sua.
 
In Siria, giornali, agenzie e televisione, tutti controllatissimi, non hanno dato neppure la notizia della sua morte, mentre in Libano un portavoce di Hezbollah ha dichiarato di non conoscerlo.
 
Ruolo dell’ucciso e modalità dell’assassinio richiamano alla mente l’autobomba che a febbraio ha fatto saltare in aria a Damasco Imad Mughniyeh, capo militare di Hezbollah (nella foto, un'immagine dei funerali). Allora, mentre la voce comune ne attribuì la responsabilità ad Israele – che non ha decisamente negato - da qualche parte si fece notare l’estrema difficoltà per chiunque di organizzare un attentato del genere contro un personaggio di primissimo piano ed in una via a breve distanza da uno dei centri dei servizi segreti siriani, che avrebbero dovuto almeno chiudere un occhio.
 
Ipotesi di segno opposto anche nell’assassinio di Suleiman, che potrebbe essere visto nel quadro del contrasto interno siriano provocato dal disgelo che Assad appare voler promuovere verso Israele e Stati Uniti e dal conseguente allontanamento da Hezbollah ed Iran.
 
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