Inverno più gelido per i kirgizi: aumenti record per elettricità e riscaldamento
Bishkek (AsiaNews/Agenzie) – Il gelido inverno kirgizo da anni è visto con timore dalla popolazione, per la scarsità di energia e la obsolescenza delle infrastrutture di epoca sovietica, con sistematici razionamenti e frequenti black out. Ma quest’anno il governo ha anche disposto aumenti dei prezzi del 400% per il riscaldamento e del 170% per l’elettricità.
Il governo dice che i prezzi sono rimasti stabili per quasi 7 anni e che così potrà avere il denaro necessario per investire nel settore, modernizzare le strutture e assicurare nuove fonti di energia. Il Paese è ancora tributario dell’organizzazione sovietica, che portava in Kirghizistan il gas dei Paesi vicini come l’Uzbekistan. Dopo la dissoluzione dell’Urss, Bishkek si è trovata senza adeguate fonti di energia, a parte le centrali idroelettriche, asservite soprattutto alle esigenze dell’industria. Il premier Daniyar Usenov insiste che nel 2009 un chilowattora di elettricità costava 1,7 som a Bishkek (meno di 3 centesimi di euro) e veniva venduto a 0,7 som, rendendo impossibile anche affrontare la manutenzione ordinaria.
L’aumento delle tariffe avverrà in due fasi, a gennaio e a luglio. Esperti calcolano che già a gennaio il costo dell’acqua calda è in media raddoppiato.
D’inverno nelle città la temperatura scende anche a 20 gradi sotto lo zero. La popolazione ha già visto i miseri salari falcidiati per l’inflazione e molti non possono proprio affrontare questo aumento.
L’analista politico Mars Sariev commenta all’agenzia Eurasianet che i redditi sono esigui e già prima dell’aumento “la gente spendeva intorno al 20-30% del salario per pagare [energia e riscaldamento]. Ora dovrebbe spendere circa l’80% del salario”.
Molti potranno solo indossare vestiti pesanti e stare al gelo, anche in casa. Esperti notano che, comunque, il governo ha aumentato ora le tariffe perché non teme proteste di piazza, perché al momento l’opposizione manca di veri leader.