Interessi e voglia di potere dietro l'impeachment del presidente Roh
Seoul (AsiaNews) La Chiesa coreana chiede ai politici di "superare la crisi di oggi con la comprensione reciproca e puntando al bene comune del popolo", ma l'impeachment del presidente Roh sembra una faida di piccoli interessi. Il procedimento di bloccare i poteri del presidente Roh Moo-hyun è stato possibile grazie all'alleanza tra il partito conservatore di maggioranza, il Grande Partito Nazionale (GNP), e l'ex partito di maggioranza, progressista, ora all'opposizione, il Partito Democratico del Millennio (MDP), che prima sosteneva Roh. Su 271 membri del Parlamento, il GNP ha 145 seggi, mentre il MDP 62.
I due partiti hanno deciso di sfiduciare il presidente poiché la scorsa settimana la Commissione per le Elezioni Nazionali lo aveva accusato di fare una campagna elettorale illegale. Roh aveva invitato a votare in massa il partito URI, l'unico ad appoggiarlo, e non era stato neutrale. Il circolo del presidente è stato anche accusato di corruzione, per aver accettato 10 milioni di dollari in donazioni illecite da colossi finanziari quali Hyundai, Samsung e LG per la campagna elettorale. Ma il GNP è accusato di aver intascato ben 70 milioni di dollari USA in modo illegale. Appena eletto, nel dicembre 2002, Roh, 57 anni, cattolico, aveva dichiarato guerra alla corruzione politica, molto radicata nel paese. Il neo-eletto presidente poteva contare solo su una maggioranza ristretta ed ereditava un paese in crisi economica, instabilità politica, corruzione e in cui si riaffacciava la minaccia nord-coreana
All'inizio il MDP aveva appoggiato Roh. Nel settembre 2003, una frattura all'interno del MDP ha portato la maggioranza dei membri del partito ad abbandonare Roh. Solo una minoranza, che ha costituito il partito dell'URI, appoggia ancora il presidente. Il GNP - espressione delle grandi famiglie ricche coreane, che rifiutano le riforme di Roh - ha approfittato di questa crisi interna al MDP per mettere in discussione la legittimità del potere di Roh e bloccare le riforme da lui proposte.
Non potendo contare sul numero dei voti, questa mattina prima della sfiducia, i membri dell'URI hanno tentato di bloccare la seduta parlamentare. In una dichiarazione letta dal suo portavoce Lee Byong-wan, Roh, oltre a scusarsi per la crisi, ha anche espresso rincrescimento per la morte di Nam Sang-kook, ex presidente della Daewoo Construction, suicidatosi qualche giorno fa gettandosi nel fiume Han. Il presidente lo aveva accusato in televisione di aver offerto a suo fratello, Kun-pyong, tangenti per 30 milioni di won (25600 dollari).
Il giudizio di molti esperti è chiaro: tutta questa campagna è voluta dal MDP perché essi sono minacciati di scomparire alle prossime elezioni. "Dovevano fare qualcosa per mostrare di essere vivi", ha detto il prof. Lee Chung-hee della università di Hankuk. Intanto però le preferenze per Roh sono scese dall'80 al 30 %.(MR)