Integralisti islamici vogliono bandire Rotary e Lions club: sono filoisraeliani e massoni
di Mathias Hariyadi
L’accusa è di finanziare in segreto Israele e rappresentare la massoneria in Indonesia, bandita già sotto Sukarno. Minacce anche ai musulmani soci delle due organizzazioni: “possono considerarsi infedeli”.
Jakarta (AsiaNews) - Mettere al bando Lions e Rotary club. È la richiesta pubblica che il Forum of ulemas and muslim (Fuui) ha rivolto al presidente indonesiano Susilo Bambang Yudhoyono.
Il gruppo integralista islamico accusa le due organizzazioni di “donare fondi ad Israele in segreto”. Il presidente della Fuui, Athian Ali Muhammad Da’i, afferma che Rotary e Lions “non sono organizzazioni sociali, ma parte della massoneria e del movimento sionista che vogliono mettere a rischio l’islam”.
Alla richiesta di messa al bando il gruppo integralista associa anche un’avertimento per i fedeli islamici: “Esortiamo tutti i musulmani a non essere soci di Rotary club e Lions club. Altirmenti essi possono considerarsi infedeli”. A sostegno della richiesta Da'i afferma che altre organizzazioni religiose - tra cui cita anche il Vaticano - hanno vietato ai loro fedeli di aderire alle due associazioni.
Per il presidente del Fuui, Rotary e Lions “introducono ideali ebraici tra i membri musulmani” e inoltre “raccolgono informazioni sui loro associati, pesonalità della società e del governo indonesiano, che possono essere usate a favore dell'agenda politica ed economica sionista”.
Dean Boulding, vicepresidente del Jakarta Rotary Club, definisce “strana” la richiesta del Fuii rispetto alla quale afferma: “Uno dei nostri cofondatori era massone, diversi tra i primi membri del Rotary erano massoni, e nei tempi addietro gli incontri si svolgevano occasionalmente in sale della massoneria, ma questo accadeva un secolo fa”.
La massoneria è arrivata in Indonesia durante la dominazione olandese, ma è stata bandita dall’ex presidente Sukarno proprio per il suo legame con il periodo coloniale e il divieto è tuttora vigente.
Ma'ruf Amin, vicepresidente dell’Indonesian Ulema Council (Mui) Mui e consigliere del presidente indonesiano per gli affari religiosi, afferma di “non aver ancora ricevuto nessuna denuncia dall’organizzazione”. Il Mui non ha preso nessun provvedimento a seguito delle dichiarazioni del Fuui e prima di emettere eventuali fatwa o editti si riserverebbe di svolgere proprie indagini.
Il Fuui si è distinto già nel recente passato per iniziative pubbliche a difesa della purità dell’islam e contro ogni influenza straniera. Nel 2008 l’organizzazione aveva sostenuto la campagna per la messa al bando della Jamaah Ahmadiyah Indonesia (Jai), gli ahmadi, accusati di essere una setta eretica dell’islam
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