Inizia da Microsoft e Boeing il viaggio del presidente cinese Hu negli Usa
Hu vuole sottolineare i vantaggi per i buoni rapporti tra i due Paesi. Taiwan, Iran e commercio nell'agenda dell'incontro di domani con Bush. Prime proteste per le violazioni dei diritti umani.
Seattle (AsiaNews/Agenzie) E' in pieno svolgimento il primo viaggio negli Stati Uniti di Hu Jintao, da quando nel 2003 è diventato presidente. Pechino cerca maggiori rapporti economici con Washington e vuole limitare il più possibile il confronto sui temi di politica internazionale (a parte Taiwan), di diritti umani e sul cambio tra dollaro e yuan.
La visita di quattro giorni è iniziata a Seattle, dove Hu è stato accolto da grandi imprenditori degli Usa e di altri Paesi. Il presidente ha visitato la Microsoft Corp. e ha cenato nel palazzo di Bill Gates, presidente della società, ritenuto l'uomo più ricco del mondo.
Sempre a Seattle oggi Hu visita gli impianti di produzione degli aerei della Boeing, per i quali la Cina ha una grossa ordinazione.
Hu commenta Derek Mitchell, esperto del Centro di studi strategici e internazionali vuole valorizzare gli aspetti positivi dei rapporti tra Cina e Stati Uniti. Per questo si è recato subito da Microsoft e Boeing, ditte che realizzano grandi affari con il mercato cinese. Ma il presidente Bush aggiunge chiederà misure concrete per la revisione dei tassi di cambio delle rispettive valute, per la protezione della proprietà intellettuale e per la riduzione del deficit commerciale degli Usa verso la Cina, ora superiore a 200 miliardi di dollari.
Previsto per domani l'incontro con Bush, per parlare di Iran e di Taiwan, di commercio e di diritti umani. Taiwan è la principale preoccupazione di Pechino, mentre gli Stati Uniti hanno interesse a misure per ripianare il deficit commerciale verso la Cina, come pure vogliono il sostegno di Pechino per fermare il programma nucleare iraniano.
Il presidente cinese terrà, poi, un discorso all'università di Yale sul "pacifico sviluppo" della Cina.
Ci sono già state dimostrazioni e proteste contro le violazioni dei diritti umani in Cina, soprattutto da parte di aderenti al Falun Gong e di sostenitori dell'indipendenza del Tibet e di Taiwan.