Ingenti perdite economiche per l'influenza aviaria
Hong Kong (AsiaNews) - La morte di una thailandese di 58 anni per influenza aviaria, confermata oggi dall'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), fa salire il numero delle vittime: 3 in Thailandia e 8 in Vietnam. Intanto, la Fao ha organizzato per oggi un incontro a Roma sulla diffusione del virus.
Nel tentativo di frenare la diffusione della malattia, l'OMS lamenta la mancanza di collaborazione del governo e delle autorità sanitarie cinesi. In particolare, l'OMS ha chiesto campioni da analizzare e maggiori dettagli sulla morte di due turisti di Hong Kong, di cui uno risultato affetto dal virus. Per Henk Bekedam, rappresentante dell'OMS a Pechino, è urgente migliorare il sistema di monitoraggio degli animali e distribuire istruzioni per l'isolamento e l'eliminazione dei capi. Gli esperti dell'OMS sono stupiti dalla reticenza delle autorità sanitarie cinesi, che solo pochi giorni fa ha comunicato un nuovo caso di Sars, risalente ai primi di gennaio.
L'influenza aviaria sta facendo sentire il suo peso nell'economia. A Shanghai, dopo il divieto di vendere polli vivi nei mercati locali, il prezzo e le vendite della carne di pollo sono precipitati.
La Shanghai Pigeon Association, che organizza corse per piccioni, ha avvertito gli 8 mila proprietari-membri di mettere in quarantena i circa 400 mila piccioni della città. Domenica scorsa è stata chiusa al pubblico la più grande riserva di uccelli migratori di Shanghai (Chonming East Island Bird Zone). In alcuni zoo nell'alimentazione degli animali è stato eliminata la carne di pollo. Il bilancio delle perdite è ingente. Chen Guang, segretario generale della China Poultry Association, ha dichiarato che le perdite nell'industria del pollame sono incalcolabili. Secondo il Ministero del Commercio, nel 2002 la Cina aveva esportato polli per un valore di 360 milioni di dollari. Anche l'American Soybean Association che esporta mangimi per polli - lamenta gravi perdite sul mercato cinese. A Wuhan, capitale dell'Hubei, isolata per evitare l'arrivo del virus, la gente non mangia più pollo e uova per paura. A Guangzhou, ristoranti, allevamenti e mercati lamentano grossi cali nelle vendite e nei prezzi.
A Hong Kong, Joseph Yam Chi-kwong, responsabile dell'Autorità Monetaria, ha dichiarato che l'influenza dei polli causerà una fuga di investimenti dalla regione. Molti ristoranti del territorio hanno sostituito i menu di pollo con carne di agnello.
In Indonesia, il governo ha ammesso la presenza del virus letale H5N1. Nei giorni scorsi Jakarta aveva dichiarato che nel paese era presente un virus meno aggressivo, che non poteva passare dagli animali agli uomini. Il governo ha incaricato alcune compagnie nazionali di fornire o importare vaccini per i polli infetti. Tri Satya Putri Naipospos, direttore del Dipartimento di Veterinaria del Ministero dell'Agricoltura, ha detto che sono necessari 1,1 miliardi di vaccini, 120 milioni di dosi al mese, per i prossimi 6 mesi. Secondo stime del governo, l'influenza aviaria costa al paese circa 1 miliardo di dollari e la perdita di più di 1,2 milioni di posti di lavoro.
In Cambogia, gli allevatori hanno collocato degli spaventapasseri lungo la strada principale che collega al Vietnam. Secondo la tradizione gli spaventapasseri proteggono dai ladri e dalle malattie. Il Vietnam è il paese che finora ha avuto il maggior numero di decessi a causa del virus. (MR)
17/01/2004