Influenza suina: Messico e Cina rimpatriano d’urgenza i rispettivi cittadini
Shanghai (AsiaNews/Agenzie) – Un aereo della AeroMexico è atterrato oggi a Shanghai per rimpatriare decine di messicani che le autorità cinesi hanno tenuto per giorni segregati in quarantena, per timore di contagio per il virus.
Nessuno dei 43 messicani in quarantena ha mostrato sintomi dell’influenza. Ma la polizia ha portato i messicani all’aeroporto chiusi in 28 ambulanze (nella foto), accompagnati da funzionari in tute protettive, dopo avere chiuso l’accesso alle strade circostanti.
A sua volta un volo charter inviato dal governo cinese ha recuperato oggi a Città del Messico e Tijuana oltre 200 turisti cinesi.
Alle accuse messicane di “discriminazione”, il ministro cinese per la Sanità ha ribattuto che i cittadini messicani sono stati messi in quarantena “di loro volontà”. L’unico malato di influenza A trovato in Cina è stato proprio un cittadino messicano, arrivato a Hong Kong via Shanghai: le autorità hanno subito messo in quarantena tutti i turisti e il personale dell’albergo di Hong Kong dove egli è stato, peraltro assicurando loro un ottimo trattamento e biglietti gratis per famose attrazioni per quando finirà l’osservazione.
Secondo l’agenzia Xinhua, anche a Pechino circa 30 messicani sono stati messi in quarantena in un albergo, ma nelle migliori stanze e con doni quotidiani di cesti di fiori e frutta.
Peraltro la Cina ha messo in quarantena numerosi cittadini provenienti da Stati colpiti dal morbo, come Stati Uniti e Canada, anche solo per precauzione in assenza di sintomi virali. E’ forte la volontà di prevenire qualsiasi rischio di contagio in un Paese molto popolato e con inadeguate strutture sanitarie. Pechino ha anche sospeso i voli diretti con il Messico.
Dopo le allarmanti notizie iniziali, il pericolo del virus H1N1 appare ridimensionato: secondo l’Organizzazione mondiale della sanità, a oggi ci sono stati poco più di 1.124 contagi ufficiali in 21 Paesi (tra cui Hong Kong e Corea del Sud con un malato ciascuno e Israele con 4), con 27 morti accertati (26 in Messico e uno negli Usa) e circa altri 100 “sospetti”.