Influenza suina: 8829 contagi, 76 le vittime. Scienziato sud-coreano annuncia un vaccino
In Giappone 170 malati nella zona ovest del Paese. La Cina parla di un quarto caso accertato e un quinto possibile, una turista italiana di 42 anni. I governi mondiali invitano l’Oms a non generare inutili allarmismi; gli esperti ribattono: “è la calma prima della tempesta”. Leader musulmani non escludono il rinvio del tradizionale pellegrinaggio alla Mecca.
Tokyo (AsiaNews/Agenzie) – Sono oltre 170 i casi di contagio da influenza suina in Giappone; il governo intende abbassare i controlli negli aeroporti, per concentrare l’attenzione sulla diffusione interna della malattia. La paura di una possibile pandemia potrebbe spingere i leader musulmani a posticipare il tradizionale pellegrinaggio alla Mecca; da Seoul arriva invece la notizia di un vaccino in grado di sconfiggere il virus.
Nel fine settimana il Giappone ha registrato una impennata nei casi di contagio da A (H1N1), passando dai quattro del 15 maggio ai 173 di oggi; i focolai della malattia sono la città portuale di Kobe e la vicina Osaka, sulla costa occidentale dell’isola di Honshū. Fra i più colpiti gli studenti degli istituti superiori e i bambini piccoli. Ieri Tokyo aveva ordinato la chiusura di scuole e asili per limitare la diffusione del virus; le autorità sanitarie negano che vi sia un legame diretto fra la nuova ondata di infezioni e i viaggi all’estero, tanto da alleggerire la morsa dei controlli negli aeroporti.
La Cina conferma il quarto caso di influenza suina e non esclude l’ipotesi di una quinta persona infetta. Un uomo di 59 anni, originario della provincia del Guangdong, è stato fermato il 15 maggio scorso mentre entrava nel Paese a bordo di un treno proveniente da Hong Kong. Egli ha soggiornato per due notti in un hotel del territorio, al rientro da un viaggio in Canada e Stati Uniti. Il possibile caso di contagio riguarda invece una turista italiana di 42 anni, parte di un gruppo di 24 persone che si accingeva ad entrare in Tibet. Il gruppo è tenuto sotto stretta osservazione nella città di Zhangmu, al confine con il Nepal.
Decine di governi al mondo, intanto, invitano i responsabili dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) a evitare inutili allarmismi sulla nuova influenza per non creare “un panico diffuso e un effetto devastante sull’economia”. Essi sottolineano che non va solo considerata la diffusione, ma bisogna tenere conto del tasso di mortalità, che non supera i livelli di una comune influenza. Margaret Chan Fung Fu-chun, direttore generale dell’Oms, conferma invece la pericolosità del virus, definito “una grave minaccia per l’umanità”. “Nessuno può dire – afferma la studiosa – se questa sia solo la calma prima della tempesta”. Ad oggi i casi confermati di influenza suina sono 8.829, diffusi in 40 Paesi, 76 le vittime accertate.
Dal fronte della ricerca, un gruppo di scienziati sud-coreani riferiscono di aver scoperto un vaccino in grado di sconfiggere il virus. “È il primo al mondo” annuncia Suh Sang-hee, capo del team di ricerca della Chungnam National University, e sarà disponibile “in quattro mesi”. Il vaccino sarebbe stato scoperto 11 giorni dopo aver ricevuto dei campioni contenenti del virus, a dispetto dei tre mesi necessari – in media – per lo sviluppo e la verifica dell’efficacia. Esso sarebbe stato ottenuto attraverso una manipolazione genetica dei geni estratti dal virus classico H1N1, non è infettivo e può essere prodotto su larga scala.
Il panico generato dalla nuova influenza potrebbe causare uno slittamento del tradizionale pellegrinaggio alla Mecca, in programma ogni anno all’inizio di novembre. Lo Sheik Ali Jumua, Gran Muftì dell’Egitto, invoca un editto per decidere di quanto possa essere rimandato l’Hajj. Se verrà dichiarata la pandemia e il livello di allerta passerà da cinque a sei, il massimo, i leader musulmani non escludono l’ipotesi di un rinvio.
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