Influenza suina, Seoul in panico a caccia di vaccini
di Theresa Kim Hwa-young
Funzionari governativi in missione in Europa per contrattare l’acquisto di antivirali. Scuole e istituti rimandano l’apertura; insegnanti e studenti di rientro dall’estero non possono partecipare alle lezioni. Negli Stati Uniti previsti tra i 60 e i 120 milioni casi di contagio entro la fine del 2009.
Seoul (AsiaNews) – Istituti e scuole rimandano l’inizio dell’anno scolastico; studenti e insegnanti di rientro dall’estero impossibilitati a partecipare alle lezioni; funzionari governativi in missione in Europa per acquistare scorte di vaccino. In Corea del sud monta il panico per l’influenza suina che, finora, ha contagiato 3.113 persone di cui 188 nella sola giornata di ieri.
Con l’approssimarsi dell’autunno e la diffusione delle prime epidemie da influenza, il governo sud-coreano ha deciso di raddoppiare entro l’anno le scorte di farmaci antivirali, per garantire cure mediche al 20% della popolazione totale.
Seoul ha anche stanziato nuovi fondi per l’acquisto di vaccini. Lee Jong-koo, direttore del Centro coreano per la prevenzione e il controllo delle malattie, ha raggiunto Bruxelles, in Belgio, per trattare l’acquisto di medicinali con il gigante farmaceutico britannico Glaxo Smith Kline, Egli andrà quindi a Lione, in Francia, quartier-generale di Sanofi Pasteur, il più grande produttore mondiale di vaccini.
Intanto i dirigenti scolastici invitano studenti e insegnanti di rientro dall’estero a non partecipare alle lezioni. Le scuole hanno avviato campagne informative per illustrare le misure preventive atte a contenere il virus H1N1. A Geoje, città nella quale è stato riscontrato il primo caso di nuova influenza, 16 scuole medie su 17 hanno rimandato l’apertura al primo settembre. Il ministero sud-coreano della pubblica istruzione annuncia lo stato di quarantena per 38 istituti del Paese, per possibili casi di contagio fra gli studenti.
Nei giorni scorsi l’Organizzazione mondiale della sanità ha previsto una “esplosione” del virus H1N1, in grado di colpire un terzo della popolazione mondiale nei prossimi due anni. Un allarme raccolto dalle autorità sanitarie statunitensi che, in un rapporto dedicato alla nuova influenza, prevedono “tra i 60 e i 120 milioni di americani colpiti dal virus entro la fine del 2009”. Gli esperti stimano fino a due milioni di ricoveri e 90mila decessi in tutto il Paese.
In Thailandia continua la campagna di prevenzione governativa in previsione del cambio di stagione. “La diffusione del virus è diminuita – spiega Manit Nopamornbodee, vice-ministro della sanità – ma dobbiamo restare vigili. A ottobre, con il cambio di stagione, è possibile un aumento nei contagi”.
I parlamentari del Kuwait invitano il governo a rimandare l’apertura delle scuole, dopo la conferma del terzo decesso da influenza suina nel Paese. La vittima è un ragazzo di 17 anni, sovrappeso e con un’infezione alle vie respiratorie.
L’agenzia ufficiale iraniana Fars, citando fonti governative, riferisce che “la metà dei 238 casi di influenza suina registrati nel Paese sono pellegrini rientrati dall’Arabia Saudita”. Teheran annuncia la produzione di un vaccino entro un anno.
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