Influenza aviaria: speranze nei nuovi vaccini, con qualche dubbio
Poco il tempo di protezione e non sono efficaci sui volatili acquatici migratori, responsabili della diffusione della malattia.
Pechino (AsiaNews/Agenzie) I due nuovi vaccini contro l'influenza aviaria sviluppati da ricercatori cinesi potrebbero non potare grandi novità nella lotta al virus H5N1, responsabile del contagio letale anche per l'uomo. Ieri fonti del ministero dell'Agricoltura cinese hanno reso noti gli studi su due nuovi vaccini per pollame e mammiferi contro l'influenza aviaria. La vaccinazione dovrebbe proteggere gli animali per almeno 10 mesi, 4 mesi in più dei rimedi già esistenti. Fonti legate al progetto di ricerca hanno dichiarato però che i vaccini non sono più efficaci di quelli già esistenti.
Una fonte vicina all'Harbin Veterinary Research Institute, che conduce le ricerche dei nuovi vaccini, ha detto che "in sostanza non ci sono differenze". Secondo il ministro dell'Agricoltura i vaccini copriranno il pollame per un tempo più lungo rispetto a quelli in uso, ma la fonte ha dichiarato che i 10 mesi di protezione sono stati ottenuti in condizioni di laboratorio e "dovremo considerarci molto fortunati se questo succedesse nella realtà". Egli ha aggiunto che i vaccini su anatre e oche hanno avuto effetto solo per 2 o 3 mesi.
Secondo la fonte anonima la vera sfida è trovare un vaccino efficace sui volatili acquatici migratori; questi sono altamente soggetti alla malattia , ma non ne mostrano i sintomi e spostandosi sono responsabili della larga diffusione del virus lungo fiumi e laghi.
Il ricercatore ipotizza che l' Harbin Veterinary Research Institute abbia lanciato il vaccino principalmente per "pressioni economiche e di mercato". L'istituto, con sede nella capitale della provincia di Heilongjiang, sarebbe stato costretto a uscire sul mercato con nuovi prodotti per recuperare alcune delle azioni perse nel 2004 a causa della concorrenza.
L'anno scorso l'H5N1 ha ucciso almeno 45 persone in Asia comprese le 13 morte negli ultimi 30 giorni in Vietnam. Il premier cinese Wen Jiabao ha preso "tutte le misure possibili" per prevenire il contagio nel paese.In Cina quest'anno non si siano registrati casi di influenza aviaria; l'agenzia di stato Xinhua ha però reso noto che alcune zone non sono preparate ad una possibile epidemia.
La maggior parte delle vittime dell'influenza aviaria sono state contagiate da pollame infetto; gli esperti temono che il virus trasformandosi possa passare all'uomo e generare un'epidemia a livello mondiale con milioni di morti.