Influenza aviaria: la Cina ammette 3 possibili contagi umani
Sono la ragazza di 12 anni morta il 17 ottobre e 2 altre persone dell'Hunan. Nel Liaoning abbattuti 1 milione di uccelli. A Ginevra si discute la strategia mondiale contro il virus.
Pechino (AsiaNews/Agenzie) La Cina ammette 1 morto e altri 2 possibili casi di influenza aviaria nell'Hunan, mentre fa intervenire l'esercito per abbattere oltre 1 milione di uccelli nel Liaoning. L'Indonesia riconosce di essere impreparata a fermare il contagio, mentre inizia oggi a Ginevra un incontro internazionale per discutere come combattere la malattia in Asia.
Ieri le autorità sanitarie cinesi hanno ammesso "di non poter escludere" che He Yin, la ragazza di 12 anni di Wantang, contea di Xiangtan nell'Hunan, sia morta il 17 ottobre per influenza aviaria, dopo avere mangiato insieme alla famiglia un pollo malato. Nella zona il virus H5N1 ha ucciso a ottobre oltre 500 polli e anatre. Il ministro dell'Agricoltura ha detto che attende "l'esito delle ulteriori analisi", anche per altri 2 malati: il fratello He Junlong di 9 anni e un insegnante di 36 di Yisuhe, nella stessa contea. Chiesto l'aiuto dell'Organizzazione mondiale della sanità (Oms) per le analisi. Nei giorni scorsi Pechino aveva assicurato che la ragazza era morta per "polmonite" e negato la possibilità della malattia, ma l'Oms aveva protestato perché le notizie erano scarse e non le era stata permessa alcuna verifica sui reperti e sul luogo del contagio. Ciò aveva suscitato preoccupazione che il governo cinese volesse nascondere qualche notizia, come già successo per l'epidemia di Sars. Anche la notizia del ricovero dell'insegnante di Yisuhe, avvenuto il 24 ottobre era stata taciuta. Nell'Hunan sono "sotto osservazione medica" 192 persone che hanno avuto contatti con i 3 malati.
Nella contea di Heishan, provincia di Liaoning, ieri l'esercito ha abbattuto oltre 1 milione di volatili entro un raggio di 3 km. dai 6 villaggi dove il 3 novembre si è manifestato un nuovo contagio. L'area non è lontana dal confine con la Corea del Nord. Il governo provinciale ha stanziato 85 milioni di yuan (10,5 milioni di dollari) per risarcire i contadini e per controllare e prevenire il contagio. Inviati 100 sanitari nella zona per un controllo medico e per vaccinazioni gratuiti. Sono stati vaccinati circa 14 milioni di polli.
Oggi a Ginevra inizia il meeting di 3 giorni tra esperti e funzionari di tutto il mondo per decidere una strategia globale contro la malattia e per aiutare i paesi poveri dell'Asia colpiti dal morbo, per i quali la Banca mondiale ha annunciato una donazione tra 300 e 500 milioni di dollari Usa. Si vuole contenere il virus prima che possa evolvere in una forma contagiosa tra gli esseri umani e prima che arrivi in Africa dove potrebbe diventare endemico.
Vietnam. Secondo la stampa locale, è confermato il caso di influenza aviaria per la donna di 25 anni del distretto di Dong Da, ricoverata nei giorni scorsi dopo avere mangiato un pollo acquistato al mercato. Nel 2003 l'epidemia in Vietnam uccise circa 50 milioni di polli con una perdita, secondo il ministro dell'Agricoltura, di 3,5 trilioni di dong (circa 221,5 milioni di dollari Usa).
Indonesia. Nonostante i nuovi casi di contagio di persone, lo Stato non dispone di fondi sufficienti per combattere il contagio, per vaccinare i polli e per risarcire i proprietari in caso di abbattimento. Difficile anche la semplice eliminazione dei pollai di cortile presenti in milioni di case. Preoccupa soprattutto la provincia di Banten, dove abitavano 4 delle 5 persone finora morte per la malattia.
Malaysia. Trovati morti decine di piccioni nella città di Bidor, Stato di Perak. Hawaru Hussein, funzionario del ministero dell'Agricoltura, parla di "avvelenamento" ed esclude l'influenza aviaria. (PB)