Influenza aviaria: Crolla il mercato del pollame in Cina, perdite per 65 miliardi di dollari
Pechino (AsiaNews/ Agenzie) - L'influenza aviaria (H7N9) mette in ginocchio il settore del pollame cinese, che dall'inizio dell'anno ha perso oltre 65 miliardi di dollari (pari 400 miliardi di yuan). Dopo il contagio di 130 persone e 35 casi di decessi, la popolazione teme per la sua salute ed evita di comprare il pollo, uno degli alimenti più diffusi nella cucina cinese. Lo scorso anno in Cina sono stati prodotti 18 milioni di tonnellate di carne di pollame, il 20% dell'intero mercato asiatico. Ma il settore, già colpito da una serie di scandali alimentari devastanti, sembra essere destinato al crollo totale. In questi mesi, i casi di decessi causati dall'aviaria sono avvenuti anche in Indonesia, Vietnam e Cambogia.
Li Xirong, responsabile del Servizio nazionale di zootecnica, spiega che da marzo le vendite sono scese in modo vertiginoso. Il settore ha perso una media di un miliardo di yuan al giorno (circa 162 milioni di dollari Usa).
Per evitare il collasso dell'intera industria alimentare avicola, Wang Zongli, funzionario del ministero dell'Agricoltura, invita le agenzie governative a dare il buon esempio, aumentando i controlli sugli allevamenti spesso in gravi condizioni igienico-sanitarie che aiutano la diffusione di infezioni e virus fra gli animali. Secondo i medici l'influenza si contrae soprattutto dal contatto con il bestiame.
Invece di alzare i livelli di qualità degli allevamenti, le autorità della provincia dello Shandong (Cina orientale), preferiscono fare propaganda e nei giorni scorsi hanno organizzato un mega pranzo a base di pollame per convincere la popolazione che la carne prodotta dagli stabilimenti locali è sana.
25/04/2013