Inflazione indiana al 9,9%, più rapida della crescita economica
New Delhi (AsiaNews/Agenzie) – La crescente inflazione è “il grande problema” per l’economia indiana. Lo dice Duvvuri Subbarao, governatore della centrale Banca di India, in un discorso tenuto al prestigioso Peterson Institute for International Economics a Washington, e annuncia l’intenzione di rinunciare in modo “graduale” ai finanziamenti erogati quale “stimolo” per l’economia, per non colpire la crescita del Paese.
A marzo l’indice dei prezzi al consumo è cresciuto del 14,9%, il massimo da 17 mesi, spinto dagli aumenti di alimenti e generi di lusso, mentre il costo delle materie per le imprese industriali è salito del 9,9% a febbraio. Da novembre gli alimenti hanno sempre avuto aumenti superiori al 15%. La giustificazione ufficiale parla delle cattive piogge monsoniche del 2009 e alla conseguente diminuita produzione agricola, ma altre fonti accusano la presenza di fenomeni speculativi e osservano che il Paese è carente di infrastrutture come strade e porti, così che è meno rapido e facile il trasporto delle merci, specie quelle deperibili come gli alimenti.
Gli stimoli fiscali e monetari finora concessi hanno molto aiutato l’economia, ma Subbarao ha osservato che gli investimenti e il consumo privato non hanno ancora recuperato del tutto e rimangono inferiori rispetto ai livelli precedenti alla crisi finanziaria globale. Il governatore ha anche difeso la rigida politica monetaria adottata dalla Banca di India, che tiene ancora bassi gli interessi sui prestiti monetari, al fine di non deprimere la ripresa economica. Politica che appare difforme rispetto agli altri Stati asiatici in via di sviluppo, dalla Cina alla Malaysia, che hanno tutti aumentato il costo del denaro o adottato misure per drenare l’eccessiva liquidità del sistema bancario, appunto al fine di contenere l’inflazione e prevenire bolle speculative.
Subbarao prevede per l’India una crescita del 7,5% per l’anno fiscale 2009/2010 (terminato il 31 marzo 2010) e non inferiore all’8% per quello successivo, con “una crescita industriale abbastanza robusta”. Ma, come premesso, negli ultimi mesi l’inflazione ha marciato più rapida. Anche per questo egli ha ribaduto che “il grande problema è l’inflazione”, che “può essere abbattuta solo in modo graduale” per non deprimere domanda od offerta, ma consentendo loro un progressivo allineamento.