Industria dell’alluminio schiacciata dalla concorrenza cinese
L’80 per cento dei produttori di fusioni di alluminio a Yogyakarta è sull’orlo del collasso: i produttori chiedono misure protezionistiche e alla banche tassi di prestito agevolati.
Jakarta (AsiaNews/Agenzie) - I piccoli produttori di oggetti di alluminio di Yogyakarta, in Indonesia, sono sull’orlo del fallimento, schiacciati dalla imbattibile concorrenza cinese. Per questo l’industria del settore, che produce per lo più pentole, posate e teglie, ha chiesto al governo misure di protezione e alle banche tassi agevolati di prestito.
Beni Hendra, presidente della Associazione di fusione di alluminio di Yogyakarta, ha invitato il governo centrale a studiare come contenere la crisi. “I nostri prodotti – spiega – non possono competere con quelli cinesi, molto più economici. Questo impone una particolare attenzione da parte delle autorità”. Bendi aggiunge che le locali compagnie di fusioni di alluminio non possono espandersi per la difficoltà che incontrano nell’ottenere prestiti dalle banche. Il risultato è che l’80 per cento delle 65 ditte della zona sono ora sull’orlo del collasso. “Speriamo – si augura Bendi – che le procedure bancarie per i prestiti vengano semplificate in modo che potremo ampliare anche noi i nostri affari”.
Di recente Sri Sultan Hamengkubuwono X, governatore di Yogyakarta, ha stanziato 39 mila dollari per sostenere la ripresa dell’industria. In quell’occasione ha incoraggiato i produttori di fusioni di alluminio a continuare a migliorarsi, magari servendosi della tecnologia per ottimizzare la produzione. Ma alcuni suggeriscono che il governo dovrebbe prevedere programmi di formazione mirati per gli operai del settore, che li mettano in grado di competere, in conoscenze e capacità, con il mercato globale.
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