Indonesia: in 7 mila marciano e pregano per i tre cattolici condannati a morte
Il primo maggio sull'isola di Flores un corteo di 3 km ha recitato, come di tradizione, il rosario e chiesto a gran voce la liberazione di Tibo e i suoi compagni.
Jakarta (AsiaNews) - Circa 7 mila cattolici a Flores, provincia di Eat Nusa Tenggara (Ntt), hanno manifestato per la libertà di Fabianus Tibo, Marinus Riwa e Dominggus da Silva sfilando in un "corteo di preghiera" lungo 3 km. Su quest'isola, a maggioranza cattolica, il primo maggio si usa recitare il rosario. Quest'anno i fedeli della parrocchia di St. Marie Banneux di Lewoleba hanno deciso di unire alla preghiera l'impegno per cercare di salvare la vita ai tre cattolici, loro concittadini, condannati a morte per gli scontri interreligiosi del 2000 a Poso, Sulawesi centrali. I tre sono finora gli unici giudicati colpevoli di un conflitto, su cui non si è fatta - e forse non si vuole fare completa chiarezza.
Durante il rosario sono stati distribuiti volantini, in cui si chiedeva che il presidente Susilo Bambang Yudhoyono prendesse in seria considerazione il caso di Tibo e dei suoi compagni in nome di una "giustizia equa" e del "valore della vita umana". La grande manifestazione è stata organizzata da giovani cattolici dalla parrocchia di Lewoleba, reggenza di Lembata.
Nel pomeriggio p. Hironuimus Kaja Kwure ha dato il via alla marcia con una preghiera. Pieter Wawin, giovane della parrocchia di Lamahora, ha poi parlato alla folla: "Speriamo fortemente che tutti gli abitanti di Lembata ascoltino la nostra voce, preoccupata per la sorte dei tre condannati. Chiediamo a tutti i cattolici di unirsi a noi nel pretendere un processo giusto e la libertà per Tibo e i suoi compagni".
Il 2 maggio a Kupang, capitale della provincia di Ntt, il gruppo di avvocati che difendono i tre cattolici (Padma) ha diffuso un comunicato, che sottolinea la necessità di un intervento di Susilo sulla questione, affinché vengano fuori i nomi dei veri responsabili di quei fatti sanguinosi. Il presidente l'anno scorso ha respinto la prima richiesta di grazia per i cattolici condannati e ancora non si è pronunciato sulla seconda. Il Padma, questo il nome del gruppo di avvocati, ha chiesto anche che le autorità facciano luce sull'"enigma delle violenze a Poso".
I tre cattolici sono condannati per il massacro di 200 musulmani, avvenuto all'interno del più ampio conflitto interreligioso, che ha sconvolto la provincia di Sulawesi tra il 1998 e il 2001.