Indonesia, orfani dello tsunami venduti per denaro
Jakarta (AsiaNews) Nei campi di accoglienza di Medan, nel Nord Sumatra, è in atto un "commercio di vite umane": alcune persone cercano di "comprare" gli orfani dell'Aceh, rimasti senza genitori in seguito alla tragedia di domenica scorsa, per rivenderli al mercato clandestino. Lo affermano i volontari del Partito islamico di giustizia e prosperità (PKS), sottolineando che negli ultimi giorni si sono registrati "diversi episodi" nei centri di Medan.
Queste persone non rivelano la loro identità, ma affermano di essere "gente dell'Aceh" colpita dalla tragedia che ha segnato la vita dei bambini ed esercitano delle pressioni per portare con sé gli orfani i cui genitori sono morti o scomparsi.
I responsabili del PKS sottolineano che è in corso "un commercio di vite umane". "E' nostro compito indagare sulla questione sottolinea un membro del PKS e per farlo abbiamo allestito un centro di ricerca nell'aeroporto di Medan".
Bachtiar Chamsyah, ministro indonesiano per Affari Sociali, non nasconde le proprie preoccupazioni e chiede alla polizia di "mettere fine" al commercio di vite innocenti. Egli ha ordinato ai funzionari del suo ministero di prendersi cura degli orfani, sottolineando che le eventuali adozioni "devono essere vagliate dall'Acehnese Agreement Association (AAC, un organismo di supervisione e controllo, ndr) per tutte le informazioni del caso e per seguire la corretta procedura giudiziaria".
Interrogato dai giornalisti sulla questione, il ministro afferma che "i responsabili dell'AAC hanno un rapporto e una conoscenza maggiore dei bambini". Egli conferma che il governo ha proibito le adozioni immediate per ridurre al minimo il rischio di un commercio illegale.
Bachtiar Chamsyah sottolinea che "solo seguendo l'iter corretto per l'adozione, sotto il controllo del mio ministero, l'adozione dei bambini sarà ritenuta valida ai fini della legge".
Ora i bambini sono ospitati nei centri di rieducazione a Pancing, nel Medal, sotto il controllo del ministero degli Affari sociali e dei responsabili dell'Acehnese Agreement Association, per garantire loro una "maggiore protezione".
Come gesto di solidarietà verso la popolazione colpita dalla tragedia, il governo di Singapore ha offerto i propri ospedali e le attrezzature mediche per curare i feriti.