12/07/2005, 00.00
INDONESIA – VATICANO – GRAN BRETAGNA
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Indonesia, leader musulmani appoggiano l'appello di Benedetto XVI contro il terrorismo

di Mathias Hariyadi

Jakarta (AsiaNews) – Ogni leader religioso dovrebbe sottoscrivere l'appello lanciato da papa Benedetto XVI. E' quanto ha detto ad AsiaNews Azyumardi Azra, rettore dell'Università islamica statale di Jakarta (Uij) nella quale studiano migliaia di giovani musulmani provenienti da ogni parte della penisola indonesiana.

"Io credo – dice il rettore – che la Santa Sede abbia sottolineato con forza un principio fondamentale di ogni credo religioso: nessuna religione può accordarsi con la violenza". Secondo Azyumardi Azra, l'appello papale è universalmente accettabile perché "dà voce ad uno spirito di fratellanza, unità e pentimento, sentimento questo che ogni confessione dovrebbe provare di fronte a qualcosa di sbagliato".

L'uomo condanna però le reazioni agli attentati che hanno visto moschee in Gran Bretagna attaccate e oggetto di vandalismi. "Anche questa è una violenza da condannare – dice – perché azioni del genere non risolvono i problemi. Lasciamo che la polizia faccia il suo dovere ed assicuri con mano ferma i responsabili di quegli orrendi attentati alla giustizia".

Anche Solahuddin Wahid, meglio conosciuto come Gus Solah, uno dei leader musulmani più popolari in Indonesia, si è unito all'appello lanciato dal papa domenica scorsa ricordando che tra gli insegnamenti dell'islam c'è quello di essere buono con gli altri: "gli insegnamenti religiosi dell'islam – dice -  tocchino i cuori dei terroristi. Nessuna religione insegna la violenza, nemmeno l'islam".

In un'intervista ad AsiaNews l'uomo, fratello dell'ex presidente Abdurrahman "Gus Dur" Wahid e presidente del Nadhlatul Ulaama (NU) la più grande organizzazione musulmana in Indonesia, sottolinea: "Deve essere chiaro a livello generale che questi aggressori non rappresentano l'intero mondo musulmano. L'islam non insegna mai atti di violenza né professa l'odio contro l'altra gente, anche quella di diverse religioni". "Come altre religioni – spiega ancora -  l'islam promuove lo spirito di unione e rispetto reciproco tra le persone. Per questo non credo che questi terroristi siano musulmani – non trasmettono insegnamenti religiosi, ma politici".

Un gruppo terrorista come  Al Qaeda – aggiunge – non deve essere considerata un'organizzazione musulmana. "Essi credono nell'islam, ma il loro modo di mettere in pratica gli insegnamenti è un deviazione estremista. L'errore non è nei precetti religiosi, ma nella loro applicazione, nella manipolazione a fini politici e interessi particolari".

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