Indonesia, il governo abbrevia i tempi per costruire chiese
Il ministero degli Interni rivede il Decreto sulla costruzione di luoghi religiosi: l'iter per ottenere i permessi di edificazione impiegherà poco più di 6 mesi. Fino ad ora occorrevano anni e spesso la richiesta cadeva nel vuoto.
Jakarta (AsiaNews) I permessi per costruire edifici religiosi in Indonesia saranno concessi in tempi più brevi e modalità più semplici: l'iter per ottenere le licenze dovrebbe durare poco più di 6 mesi. Lo ha reso noto il ministero degli Interni, impegnato nella revisione del controverso Decreto ministeriale del 1969, anche conosciuto come SKB No 1/1969.
Secondo il Decreto ogni comunità religiosa, che vuole erigere un luogo di culto deve avere il permesso dal capo dell'autorità locale e quello dei residenti della zona di edificazione. L'autorizzazione legale, però, non era facile da ottenere e le richieste di chiese da parte dei cristiani cadevano quasi sempre nel vuoto costringendo spesso i fedeli a praticare la loro fede nella semi-illegalità.
Dopo lunghe discussioni con leader religiosi delle diverse comunità e autorità governative e delle forze di sicurezza nazionali, il ministero degli Interni ha annunciato che le pratiche per richiedere l'edificazione non impegneranno più di 6 mesi e che i tempi per ottenere i permessi si aggireranno tra i 7 e i 30 giorni.
Ora il permesso legale verrà emesso dal rappresentante del governo locale, che chiederà il parere degli esponenti delle varie comunità - riuniti in una sorta di Forum interreligioso e del dipartimento locale del ministero degli Affari religiosi.
Sudarsono Hardosoekarto, dirigente degli Interni, ha riferito che i lavori per la revisione definitiva del SKB No 1/1969 procedono e si spera di "presentarla al presidente nei tempi previsti".
Rivedere il Decreto ministeriale sull'edificazione religiosa si è imposta come urgenza nell'agenda politica nazionale dopo che l'anno scorso alcuni estremisti islamici hanno chiuso con la forza alcune chiese domestiche nella provincia di West Java. All'episodio sono poi seguite minacce e intimidazioni alla comunità cristiana. Secondo John Simon Timorason, presidente del Forum delle Comunicazioni delle Chiese di West Java, in tutto il 2005 i fondamentalisti hanno chiuso 35 chiese. Egli ha poi ammesso che le chiese non avevano i permessi richiesti dal SKB No 1/1969, ma avevano ottenuto la licenza dell'Ufficio provinciale degli Affari religiosi.